Ristrutturare casa per migliorare il confort abbattendo le spese è il mantra che tutti ripetono a gran voce, ma per quanto la ricetta perfetta sia un mix di competenze e di professionisti che si devono intrecciare per garantirti il migliore dei risultati, alla base di tutto ci sono 3 regole auree che mi ha insegnato mia nonna, e che oggi sono ancor più attuali di ieri.
Ristrutturare casa, le 3 regole auree
Me lo diceva sempre mia nonna, che da moglie di un contadino impegnato a coltivare i campi ed a governare vacche, maiali e galline, aveva una saggezza tutta sua, semplicissima ma molto attuale se riportata ai nostri tempi.
E lo diceva con tre semplicissime affermazioni che oggi ci tornano utili per uno dei processi più difficili e laboriosi che è quello di prendere un’abitazione e di efficientarla al massimo, anche grazie agli aiuti delle detrazioni fiscali.
La prima di tutte è che non puoi riempire un secchio d’acqua bucato.
Certo, lo usava in altri contesti e molti anni dopo ho capito perché mia nonna si esprimeva così, e a volte mi viene ancora da ridere se ci penso, ma attualizzando a noi quell’affermazione il secchio d’acqua diventa la tua casa e l’acqua che serviva per riempirlo è ‘energia che serve a noi oggi per riscaldare e raffrescare l’interno delle mura domestiche.
Va anche detto che in teoria tu puoi anche riempire fino all’orlo un secchio anche se ha i buchi, basta semplicemente che tu riesca ad immettere una quantità d’acqua superiore a quanta il secchio ne disperde.
Lo so che fa strano leggerlo, ma il messaggio va interpretato fino in fondo, e per dar ragione a mia nonna e fartelo capire meglio, prima devi capire che la verità è proprio l’esatto opposto.
Ma te la faccio semplicissima.
Abbiamo un secchio da 10 litri da riempire, e lo vogliamo riempire in un ora.
Serve un tubo dell’acqua che abbia una portata da 10 litri all’ora.
Apri il rubinetto, dopo un ora lo chiudi e il secchio è pieno.
Prendi quel secchio, facci due buchi col trapano e ipotizza che quei buchi facciano perdere al secchio ben 7 litri ora di acqua cadauno.
Se apri il rubinetto del tubo di prima, con la portata di prima, beh, quel secchio non si riempirà mai.
Però puoi sempre riempirlo fino all’orlo in un ora se dal tuo tubo che alimenta il secchio invece di una portata d’acqua da 10 litri ora aumenti fino ad arrivare a 24 litri all’ora.
Semplice no, prendi il contenuto del secchio, calcola le perdite d’acqua e di conseguenza fai arrivare un contenuto d’acqua tale da soddisfare il forze in gioco, così facendo pareggi necessità e dispersioni e… arrivi all’obiettivo!
E da qui parte tutto il ragionamento che voglio condividere con te per ristrutturare casa e trasmetterti le 3 regole attualizzate per efficientare al massimo la tua casa.

La prima regola è tappare i buchi
Sull’esempio del secchio è semplice da capire, chiudi il buco e magicamente il livello dall’acqua inizia a salire fino all’orlo.
Quel secchio rappresenta la tua abitazione e i buchi da tappare sono le dispersioni termiche.
L’acqua che serve per riempire il secchio invece è l’energia che serve per riscaldare e raffrescare gli ambienti, tenendo conto anche dei fattori esterni come la temperatura, l’incidenza del sole e il meteo.
Solo che a differenza del secchio, le nostre caso hanno porte, finestre, persone che entrano ed escono ed altri mille fattori che ci richiedono sempre energia.
E quindi il nostro primo lavoro da fare è quello di eliminare i buchi, eliminare quindi le dispersioni termiche e metter mano in ordine di come li elenco, ai seguenti elementi.
Ristrutturare casa, prima di tutto, pensa al tetto.
E’ come il coperchio della pentola, e quando stai per riscaldare l’acqua se tieni il coperchio sopra l’acqua arriverà prima ad ebollizione, mentre se fai bollire l’acqua senza coperchio ti serve più tempo e più energia.
Coibentare il tetto aiuta a diminuire notevolmente i consumi invernali per il riscaldamento ma anche a ridurre notevolmente i consumi estivi per raffrescare casa.
Hai mai sentito un amico o un conoscente che abita una parte di sottotetto affermare che d’estate è come un forno?
Ecco, il concetto è lo stesso, e l’importanza è strategica.
Secondo punto le finestre, sono al pari dei buchi nel secchio e se non hai una finestra performante in una casa temerai il freddo e anche la condensa che si forma sui vetri quando dentro scaldi gli ambienti e fuori fa un freddo siberiano.
Stesso ragionamento d’estate, magari con le finestre baciate dal sole.
Se tu attacchi il climatizzatore e lo fai andare al massimo per raffrescare l’aria e in quella stanza c’è una finestra o peggio ancora una vetrata con il sole che gli batte addosso, hai bisogno di una potenza enorme che puoi abbattere notevolmente con un serramento più performante e con un vetro adeguato alle esigenze.
Ultimo punto, il cappotto.
Dopo il tetto e le finestre, se puoi spingerti oltre e migliorare ancora il tuo involucro, mettiamogli una coperta!
E’ l’ultimo punto ed è quello che fa veramente la differenza, ma a rigor di logica devi rispettare la scaletta di cui sopra altrimenti invece di apportare migliorie diventi come il cane che si morde la coda.
A titolo di cronaca, in tutte le fasi bisogna fare attenzione ad una cosa invisibile che si chiama ponte termico.
In tutte le fasi che comprendono le migliorie dell’involucro, non basta sostituire un pezzo vecchio ed inserirne uno nuovo.
Bisogna scovare ed intervenire su tutti i componenti che di base fanno il contrario di quello che vuoi fare tu 365 gironi all’anno.
Il ponte termico è un nemico invisibile che quando tu vuoi riscaldare un ambiente ti porta dentro il freddo, e quando tu lo vuoi raffrescare ti porta dentro il caldo.
Ha anche altri spiacevoli attributi, perché è uno dei fattori scatenanti muffe, condense e altri fastidi.
Ma se sai che esiste, sai anche cosa chiedere a chi ti aiuterà nel migliorare la tua efficienza domestica, quindi mi raccomando di farne tesoro e di condividerlo con i tecnici che ti aiuteranno nell’impresa.
Solo un ultimo appunto, che non era nelle regole di mia nonna ma diventa un’obbligo negli edifici attuali.
Non basta aprire le finestre di un edificio, oggi per ristrutturare casa devi pensare ed inserire anche la ventilazione meccanica.
La seconda regola è di migliorare ciò che hai
E qui si apre un mondo, si entra nel vivo del mio lavoro, perché in questo caso si parla di impianti.
I ragionamenti sono più per la parte di riscaldamento che di raffrescamento, e si riferiscono a tutte quelle abitazioni che usano i termosifoni per sopperire al fabbisogno termico invernale.
Anche qui devo ipersemplificare i concetti e devo farlo in due step.
Nei vecchi modi di progettare gli impianti con i termosifoni, si calcolava una temperatura di mandata dell’acqua almeno a 70° che ti permetteva di seguire il consiglio della nonna, accendili poco prima di arrivare a casa e spegni poco prima di uscire.
Poi però abbiamo capito che se invece di far lavorare al massimo il generatore di calore per poche ore al giorno adottiamo la tecnica di abbassare la curva di lavoro dello stesso generatore e manteniamo costante la temperatura, otteniamo un maggior benessere ed anche un consumo inferiore.
Tradotto semplice semplice, con un esempio didattico:
Se invece di far lavorare quella caldaia a 70° la porti per esempio a 50° e invece di farla accendere e spegnere imposti 20° fissi in casa e li mantieni costanti, avrai un maggior benessere e spenderai anche meno in bolletta.
Negli impianti di casa nostra questo indica due cose.
Certo, se puoi rimuovere il riscaldamento a termosifoni ed inserire quello radiante, otterrai solo benefici in tutti i sensi, ma anche migliorando quello esistente con i termosifoni non porta a risultati malvagi, anzi…
Spesso si tende ad affermare che con i termosifoni non si possa riscaldare con le basse temperature, ma in realtà non è la prima volta che su abitazioni ristrutturate vedeo lavorare i termosifoni con acqua che varia dai 42 ai 50° mantenendo internamente i 20/22° gradi richiesti.
E a volte basta veramente poco.
Se tutti i termosifoni sono dimensionati correttamente una valvola termostatica aiuta a stabilizzare le temperature negli ambienti, e se uno dei termosifoni risulta piccolo o poco performante, sostituirlo con uno più recente non è di certo un problema insormontabile, bastano poche centinaia di euro e tutto gira alla perfezione.
Qui a fare la differenza è il budget a disposizione, ma sottolineo che con un involucro migliore, anche il caro e vecchio termosifone, con le attuali tecniche impiantistiche, può darti enormi soddisfazioni se utilizzato in maniera intelligente.
Terza regola, le cose migliori sono quelle che ti fai in casa
Eh, qui mia nonna parlava di carne fatta in casa e di verdura coltivata nell’orto, anche in questo articolo parliamo di energia elettrica e termica, per ristrutturare casa il concetto è identico.
La nostra abitazione ha bisogno di energia termica ed energia elettrica, ma visto che possiamo produrre energia termica partendo dall’energia elettrica, abbiamo un motivo in più per eliminare la bolletta del gas e passare ad una termopompa che può riscaldare i nostri ambienti sia con l’utilizzo dei termosifoni sia con l’utilizzo del riscaldamento a pavimento.
Ahimè, sono sempre in molti a combattere la pompa di calore per mantenere la cara e vecchia caldaietta, ma come spiego in questi due articoli, oggi è una scelta davvero vecchia ed obsoleta.
Ho approfondito il tema della strana coppia termotecnico e pompa di calore e anche quello della termopompa professionale, ma qui voglio solo portare il ragionamento che sta alla base per ottenere il massimo dei risultati.
Una volta che sai quanta energia ti servirà per vivere la tua nuova abitazione, pensa ad autoprodurla con un impianto fotovoltaico e poi pensa ad ottimizzare gli impianti ed il funzionamento di tutte le apparecchiature in base alla produzione.
Certo, l’idea di eliminare anche il contatore dell’energia elettrica è sempre più allettante e pian piano ci stiamo avvicinando sempre di più, ma già sfruttare i benefici della gestione intelligente dell’energia ti porterà veramente ad avere un bassissimo consumo di energia elettrica sfruttando al massimo quella autoprodotta dal tuo nuovo impianto.
Anche qui però, tendenzialmente vedo commettere un paio di errori grossolani, e mi auguro che tu non legga queste due righe troppo tardi.
Non serve un impianto da 6 kW perché hanno sempre fatto così, la taglia del fotovoltaico va dimensionata in base ai consumi presunti della tua abitazione futura, e con una casa tutta elettrica facilmente le potenze in gioco aumentano e si tende a sfruttare il trifase con tutti i benefici annessi e connessi.
Lascia perdere il solare termico.
Una volta era un enorme aiuto alla caldaia, ma oggi che passiamo ad un’abitazione elettrica al 100%, lasciamo lo spazio al fotovoltaico e traiamone i massimi benefici, come approfondisco in questo articolo: fotovoltaico o termico?
Con queste regole di base, la tua casa ristrutturata oltre ad aumentare notevolmente di valore, ti regalerà un confort interno invidiabile e ti porterà ad abbattere notevolmente i costi di gestione.
E se per ristrutturare casa vuoi approfondire la parte impiantistica e vuoi capire come ottenere il massimo, senza commettere errori e senza accettare compromessi… chiedimi come fare.