Pompe di calore: le 4 domande più frequenti.
Tra le varie domande sulle pompe di calore che mi pongono gli utenti, ce ne sono cinque che sono molto frequenti, quali sono queste domande, come rispondiamo e come risolviamo in casa no gas.
Ti premetto che i ragionamenti sulle pompe di calore in questo articolo sono agnostici, sono ragionamenti tecnici che che conosce la pompa di calore per il riscaldamento dovrebbe fare quotidianamente e dovrebbe fare ogni volta che l’utente gli pone la domanda, ma ahimè non è così
La prima domanda è sempre la taglia.
Sicuramente, la prima delle domande è:
Che taglia di pompa di calore devo mettere a casa mia?
Ecco, la risposta che diamo è che non lo so e non ne ho la minima idea!
La taglia della pompa di calore per riscaldamento casa non è una risposta che si può dare immediatamente, la puoi dare solo dopo che hai fatto un analisi del fabbisogno dinamico dell’edificio, con software dedicati e con i ragionamenti che si ottengo facendo varie domande.
Certo, il software ci aiuta a capire la taglia che serve per soddisfare il fabbisogno termico della casa, ma il software non capisce se tu hai altre esigenze e/o se in quella casa magari hai prospettive future che possono influire sulla scelta della termopompa.
Ma se questo ragionamento inizi ad intuirlo, il prossimo è un po’ più complesso. Perché anche se sei in possesso del numero magico, ovvero della taglia della pompa di calore che ti serve, non ti basta.
La taglia della termopompa dipende anche dalla qualità della pompa di calore stessa!
Quando leggo le varie opinioni del caso sui forum, sui gruppi, sul fai da te, facciamo solo un gran casino. L’obiettivo di molti è quello di ottenere l’informazione per poi mettere in campo il fai da te, ma i risultati finali sono sempre disastrosi.
La chiave del ragionamento è che più bassa è la temperatura minima di progetto della casa, più può essere differente la taglia della pompa di calore da una marca o modello rispetto all’altro.
Santo cielo, la pompa di calore più scende con la temperatura più cala la potenza massima che è in grado di erogare e quella potenza massima cala ancora più, a seconda della temperatura massima di mandata dell’impianto.
L’obiettivo è quello di soddisfare il fabbisogno termico della casa, che bisogna conoscere e saper interpretare in base alla percentuale di utilizzo degli ambienti ed in base alla contemporaneità di lavoro.
Ecco perché per essere sicuri al 100% che il riscaldamento a pompa di calore sia efficace e confortevole serve un’analisi dinamica del fabbisogno termico dell’edificio.
Giusto per essere chiari non è un concetto nuovo ma per intenderci la regola di base è questa: lavorare con una pompa di calore elettrica è un concetto, riscaldare con una caldaia che nasce per riscaldare una casa fretta ma è una pompa di calore che di lavoro mantiene costantemente in temperatura gli ambienti della tua casa
La taglia la potenza varia in base alla tipologia di macchine. Una pompa di calore elettrica per riscaldamento performante ovviamente avrà una curva di resa alle temperature esterne variabile che non è detto che sia la stessa di una pompa di calore elettrica di bassa qualità.
Per carità, a livello ragionamento agnostico non mi interessa capire o confrontare una marca specifica con l’altra o prendere in considerazione le centinaia di marche presenti sul mercato.
Sicuramente una pompa di calore che risulta performante a temperature rigide esterne, con la mandata a 55°, sicuramente sarà performante anche con una mandata a 35°, ma non vale per tutte le macchine presenti nel mercato.
La taglia in Italia è tipicamente riferita alle condizioni di A7/W35. Non vale per tutte le macchine nel mercato, ma è un fattore che da anni viene utilizzato per specificare e diversificare le taglie e quindi le potenze massime delle pompe di calore elettriche.
Per fare un esempio banale, vuol dire che la taglia 10 kW è in grado di erogare 10 kW termici ad una temperatura esterna di 7 gradi. Ma se tu da qualche parte hai letto che a casa tua servono 10 kW per essere riscaldata, non è detto che quella pompa di calore per riscaldamento sia adatta alla tua abitazione ed ai tuoi impianti.
Il motivo più facile da intuire è la temperatura di mandata del tuo impianto. I 35° sono usati come parametro per i sistemi di riscaldamento a pavimento, ma se tu hai dei termosifoni potresti avere bisogno di 10 kW a 45° o a 55°, e già questo potrebbe essere un problema.
Il secondo problema è la temperatura esterna minima di progetto.
A quanti gradi esterni ti possono servire quei famosi 10 kW di potenza termica utile?
Nel sud magari la temperatura minima può essere di 7 gradi, ma nel nord Italia le condizioni climatiche sono peggiori e se per esempio sei in zona climatica E, quei 10 kW termici potrebbero servirti ad una temperatura esterna di – 15° gradi per esempio.
Secondo te, la taglia commerciale da 10 kW, può essere in grado di soddisfare il fabbisogno termico di una casa che richiede 10 kW termici alla temperatura minima di progetto di -15° esterni?
Non credo che ti serva un’ulteriore spiegazione per comprendere che la risposta è decisamente no!
Quindi, di fatto, inutile chiedere in giro che macchina serve per soddisfare il fabbisogno termico di casa tua sperando di trovare la risposta miracolosa e non inciampando su errori da neofiti. Il rischio di rimetterci tempo e soldi è troppo alto.
La seconda domanda sembra banale, ma nasconde 1000 insidie.
Impianto con pompe di calore per riscaldamento, chi la deve montare?
Sicuramente serve un idraulico on tutte le abilitazioni professionali, tra le quali è sempre consigliata l’abilitazione F gas, ma serve anche un idraulico che comprenda la differenza tra il lavorare con una caldaia e lavorare con una pompa di calore.
Serve anche un progetto fatto in modo semplice e comprensibile con la lista di tutti i materiali che servono per garantire e preservare il lavoro della pompa di calore elettrica nel tempo.
Noi abbiamo risolto a monte. O gli impianti li installano i nostri tecnici oppure seguiamo gli installatori in loco con una riunione in cantiere prima di iniziare i lavori, una visita di cantiere durante per verificare che non vengano commessi errori e alla fine collaudiamo personalmente i nostri sistemi.
Il supporto da parte nostra è la chiave per ottimizzare i cantieri e il lavoro dei tecnici, perché la pompa di calore non è una caldaia.
Per quanto possa farti sorridere in realtà molti tecnici non l’hanno ancora compreso, e come tecnici intendo sia gli installatori, sia i progettisti.
Senza nulla togliere ma ci sono alcuni aggiornamenti di base che bisogna ottenere e attuare ragionando fuori dagli schemi, non più con la leggerezza di come si faceva una volta.
Abbiamo sempre fatto così è il motto tipico della vecchia guardia, e se te lo senti dire da qualche professionista ti conviene rizzare le antenne e pensarci bene prima di affidare i tuoi soldi, il futuro del benessere di casa tua e l’incarico di realizzare gli impianti di riscaldamento a chi lo afferma.
La casa no gas è sempre possibile, ma attenzione perché la pompa di calore deve essere precisamente adatta a sopperire al fabbisogno termico della casa, della tua casa.
Anch’io dico di no dico, per esempio, quando mi chiedono soluzioni per condomini. Perchè non mi interessano. Non faccio condomini e non faccio appartamenti..
Dico di no anche quando quando la casa è un colabrodo e pensi che la pompa di calore elettrica risolva tutti i problemi, con questo non vuol dire che devi avere una casa super iper performante, ma ci vuole un minimo di buon senso anche qui.
Pompa di calore su radiatori in ghisa non è utopia. Ne abbiamo un sacco che funzionano da anni, ma perlomeno non ci sono spifferi sulle finestre e non si vede l’esterno quando si guarda sotto alla porta d’entrata!
Capisci che se mi chiedi di montare una pompa di calore su radiatori in ghisa e i vetri sono di carta velina con gli spifferi dalle finestre, i muri di carta pesta e l’involucro di base non ha un minimo di cura, preferisco evitare.
Come dico sempre, pompa di calore si ma con testa, non serve obbligatoriamente la pompa di calore ad alta temperatura per lavorare sui termosifoni.
Se davvero serve acqua a temperature alte, il problema non si risolve cambiando il generatore.
Noi in Casa no gas abbiamo una regola molto semplice, termopompa su termosifoni si, ma solo se non servono più di 50/55 gradi. Ma qui entra in gioco il calcolo dinamico ed il concetto che se una casa si mantiene in temperatura con acqua a 50° sui termosifoni in ghisa o in alluminio, diventa una passeggiata.
I 55° come temperatura massima non sono un dato a caso, non è il primo numero che ci piaceva, ma ha un fondamento di fisica che riguarda proprio la caldaia a condensazione. L’effetto di sfruttare i fumi della combustione per preriscaldare l’acqua in caldaia, appunto l’effetto della condensazione dei fumi di scarico, avviene fino a quella temperatura.
Se tu chiedi ad una caldaia a condensazione di lavorare a 60°, in realtà la fai lavorare come una tradizionale caldaia normalissima che oggi non è nemmeno più in commercio. Per cui, o l’impianto è ottimizzato e dimensionato a dovere oppure non vale nemmeno la pena cercare il miracolo, perché la pompa calore non la fa, punto!
Se davvero serve una temperatura più alta di 55°, bisogna risolvere in altri modi. O si cambia il sistema di distribuzione e quindi i radiatori, o si lavora sull’involucro ragionando in ordine di importanza sul tetto, sulle finestre e per ultimo sul cappotto termico. Benvenga sempre lavorare su entrambi.

La terza domanda è tipica, ma
Quanto consumo con il riscaldamento in pompa di calore?
Ecco, fermi tutto perché mancano un paio di ragionamenti.
Nelle nostre relazioni noi stimiamo quanta energia elettrica serve per il riscaldamento, per il raffrescamento, per vivere in quella casa in base ai ragionamenti che abbiamo fatto assieme e tiriamo le somme con l’impianto fotovoltaico che abbiamo ipotizzato di installare sul tetto di quella casa.
Non è che abbiamo la sfera di cristallo, dobbiamo sempre considerare un margine di tolleranza almeno del 10% perché tra la variabile meteo e le variabili di utilizzo dell’abitazione, non ammetterlo vuol dire essere dei maghi. Ma noi ci reputiamo tecnici e incrociando i dati estratti con l’esperienza maturata monitorando gli altri possiamo avere un’ottima base di partenza.
Quello che la domanda nasconde spesso è il paragone tra la caldaia a condensazione e la pompa di calore.
Per quanto io non sia amante dei confronti economici tra i due sistemi, in quanto sono convinto che scegliere la pompa di calore è come acquistare un’auto nuova e ognuno di noi sceglie in base a motivazioni diverse. Di base però, mentre non puoi autoprodurre il metano, il GPL e il gasolio optare per un sistema 100% elettrico può avere dei vantaggi.
Impianto con pompa di calore verso impianto con caldaia a condensazione.
Paragonarli non è difficile, e se abbini la pompa di calore per riscaldamento ad un impianto fotovoltaico ovviamente ottieni i massimi benefici.
Certo, il fotovoltaico in inverno non produce al massimo, le ore di sole non sono tante e spesso anche le condizioni meteo non sono sempre ottimali.
Però è anche vero che comunque il fotovoltaico produce, e se una parte del tuo fabbisogno elettrico che usi per alimentare le pompe di calore per riscaldamento proviene dall’energia autoprodotta con il fotovoltaico, è sempre un risparmio.
Te lo dico subito, il fotovoltaico in inverno se dimensionato correttamente ti potrebbe fornire circa il 40% dell’energia che serve alla pompa di calore per il riscaldamento, ma per logica e per coerenza con il paragone, non è che i combustibili fossili te li regalano, sbaglio?
Ma il vantaggio di un riscaldamento in pompa di calore è anche nella gestione elettronica.
Difatti se inserisci una termoregolazione efficace poi ottimizzare ancor di più l’autoconsumo dando precise istruzioni alla pompa di calore elettrica quando la produzione del fotovoltaico è maggiore.
Per dirla in due parole, se hai una termopompa professionale con rendimenti ottimi, già di suo conviene rispetto alla caldaia a condensazione, ma hai un’altro vantaggio non da poco.
La caldaia fa solo la parte di riscaldamento, mentre le pompe di calore possono sopperire anche al tuo fabbisogno di raffrescamento estivo.
E l’abbinamento fotovoltaico e pompa di calore in estate è davvero il massimo della convenienza.
L’ultima domanda più frequente riguarda l’assistenza.
La quarta domanda:
L’assistenza alla pompe di calore, chi la fa?
La domanda è lecita, e qui il divario tra il metodo tradizionale e quello che anche noi abbiamo adottato è enorme.
Tipicamente avviene che il progettista dimensiona la pompa di calore con i suoi componenti, l’idraulico realizza la centrale termica e poi ti devi affidare al numero verde che sempre più spesso sei costretto ad imparare a memoria o salvare sul telefonino per diverse questioni.
In pratica avviene che il termotecnico (o chi per lui) decide la marca, l’idraulico assembla la centrale termica e poi è tutto in carico al centro assistenza tecnica che poi deve prendere in mano la centrale sperando che tutto sia fatto per il verso giusto.
Ma di fondo c’è un problema. i primi due se ne fregano del risultato, tanto poi sono cavoli del CAT che deve sistemare e non può dire che c’è un errore, altrimenti la casa madre si arrabbia e gli tira le orecchie.
Lo so che sembra un paradosso, ma in tutto questo marasma quando ti dicono di stare tranquillo perché hai il centro assistenza vicino, non è un bel segnale. Tu paghi i professionisti per fare il loro lavoro e pretendi che sia fatto per bene, poi ti ritrovi a dover fare un abbonamento con il centro assistenza di zona che non c’entra nulla ma dovrebbe avere la bacchetta magica per far girare tutto nel migliore dei modi, anche se magari mancano componenti o l’esecuzione dell’opera è fatta male.
E’ uno dei problemi più grandi, in ordine il secondo dopo lo scegliere la marca e la potenza della macchina.
Noi lo abbiamo risolto seguendo un metodo semplice.
Progettiamo la centrale termica e forniamo tutti i componenti principali per realizzarla, diamo istruzioni precise all’idraulico e forniamo uno schema da seguire alla lettera, ma prima di collaudare io o uno dei miei ragazzi passa in cantiere a verificare la corretta esecuzione.
Ecco, il collaudo lo facciamo sempre noi e purtroppo per il vecchio modo di fare, ma fortunatamente per il committente, o le cose si fanno come diciamo noi che poi diamo garanzia al risultato, o si rifanno le parti non corrette dell’impianto.
Per farla breve in centrale termica dev’esserci un flusso dell’acqua ottimale, senza strozzature. Le zone sono divise in base al progetto, alla temperatura di lavoro dei terminale ed alla divisione degli ambienti, non mancano mai i componenti che devono preservare il funzionamento della termopompa e della centrale termica e la termoregolazione mette in dialogo sin da subito la centrale termica con il fotovoltaico e con i nostri uffici, per attivare il telecontrollo e la tele gestione.
La chiave è proprio avere i dati della macchina da remoto e poterla tarare e controllare comodamente seduti dalle scrivanie dei nostri uffici. Non abbiamo bisogno di venir fisicamente li per perfezionare il funzionamento ed aggiustare le temperature di lavoro.
Vedere da remoto la macchina ci consente di risolvere il 95% delle chiamate di assistenza tecnica in pochi minuti, tanto che abbiamo attivato un’assistenza tramite whatsapp attiva H24, e nel 5% dei casi in cui è necessario un intervento umano, interveniamo noi o uno dei nostri collaboratori sparsi nelle zone in cui operiamo.
La verità che spaventa: vantaggi e svantaggi delle pompe di calore
I vantaggi ad usare una pompa di calore per il riscaldamento, per il raffrescamento, per la deumidificazione e per la produzione di acqua calda sanitaria sono tanti.
Hai un sistema unico che se progettato, installato e collegato a dovere con la termoregolazione può solo portarti benessere climatico e benefici in termini di spesa energetica.
Lo svantaggio è che ne parlano in tantissimi, alcuni le criticano ed altri chiacchierano sul cosa è meglio e cosa è peggio.
Ma la pompa di calore ti può offrire tutto questo solo se ti affidi a chi oltre che a conoscere il tema, ci mette la testa col progettista per definire accuratamente il progetto, si sporca le mani con i tecnici in cantiere per assicurarsi che tutto sia fatto nel migliore dei modi, collauda i sistemi perché non ha paura del risultato finale che otterrai tu e per finire segue la sua creazione come un bambino piccolo che cresce.
5 risposte
buon giorno, la seguo su youtube e sul sito e penso ci fornisca indicazioni utili chiare ed oneste.
Vengo ad alcune richieste per le quali forse potrebbe essermi di aiuto che riguardano la fattibilità di utilizzo di pompe di calore aria-acqua in tre edifici:
mia abitazione in comune di Frontino (PU) con fv 6 kWp
edificio sede del Comune di Fronrino con fv da 14,5 kWp
mia abitazione in comune di Fai della Paganella (IN) con fv 6 kWp (unico edificio, unica proprietà, attualmente unica centrale termica, ma quattro appartamenti)
mi stò interessando per avere una anlisi di un termotecnico, ma delle nostre zone non è facilissimo.
Le chiedo se per caso voi operiate in provincia Pesaro e/o in trentino od eventualmente se potreste indirizzarmi verso un termotecnico esperto in queste problematiche. Vi ringrazio per tutto. Stefano Clementel. 3774395786.
La sede è a Trento, prenota l’analisi telefonica da qui: bit.ly/casanogas
Mi paiono articoli scritti da persona competente e con esperienza solida. Le problematiche sono affrontate con chiarezza, con una certa genericità ma che è inevitabile in una trattazione che non può entrare nelle problematiche, sempre differenti, di ogni particolare e specifico impianto. Per me questi contributi sono veramente utili per inquadrare correttamente le diverse problematiche.
Grazie Stefano
Che flusso di aria calda , in modalità raffreddamento degli ambienti interni, genera una PdC verso l’ambiente esterno, perchè non dia noia ai vicini ? E la distanza minima con la proprietà dei vicini ?
Grazie
FA