Pompe di calore, se le conosci sono un ottimo alleato per riscaldare la tua casa a prescindere dalla tipologia di riscaldamento che hai.
Possono anche raffrescare, deumidificare e ovviamente produrre tutta l’acqua calda sanitaria che ti serve, ma troppi errori grossolani e la mancanza di informazioni creano ancora troppi problemi.
Pompe di calore, quello che devi sapere prima
Sceglierla e dimensionarla non è un gioco da ragazzi ammenochè chi lo deve fare non faccia solo ed esclusivamente questo tutti i santi giorni, ma siamo talmente in pochi a farlo che ci puoi contare sulle dita di una mano e forse te ne avanzano anche.
Partiamo dalle basi, per iniziare correttamente servono due numeri:
- Il calcolo del fabbisogno termico della casa in estate ed in inverno
- I dati REALI di resa della termopompa alle varie temperature di lavoro
Il primo numero è importante, ma non è quello che esce dalla legge 10/91, perché non abbiamo a che fare con una caldaia.
Ipersemplifico il ragionamento, che ho fatto in questo video sul mio canale Youtube, o se preferisci leggertelo con calma in questo articolo.
Le abitazioni di oggi richiedono potenze basse per riscaldare casa e sempre più spesso ne richiedono una più alta per il raffrescamento e la deumidificazione, ma il dato che viene fornito dal software che redige la legge 10 è un calcolo statico, che ti dice sostanzialmente quanta energia ti serve per riscaldare la casa nella peggiore delle situazioni.
Ma il lavoro della pompa di calore è diverso, infatti non nasce per riscaldare una casa fredda, ma per mantenerla in temperatura costantemente durante tutta la stagione, e quindi richiede un approccio diverso sia nella fase di progettazione sia in quella di realizzazione.
Se vuoi un numero preciso, serve un calcolo del fabbisogno termico dinamico, creato appositamente per la tua abitazione che deve tener conto non solo delle dispersioni termiche dell’edificio, ma anche del contesto su cui vai a costruire o a ristrutturare l’abitazione.
Ci sono software in grado di farlo, basta averli ed inserire correttamente li i dati, poi manca l’ingrediente magico, quello che trasforma il risultato in un numero affidabile che non ti abbandoni mai, nemmeno nei casi estremi: Il buonsenso.
Non è un dato scientifico, non lo impari a scuola, te lo fai solo con tanta esperienza commettendo anche con qualche errore.
Tutti i professionisti hanno la paura di sbagliare e ognuno di loro per precauzione adotta qualche strategia per essere sicuro di dimensionarti il sistema nel modo più corretto, e questa è la fonte maggiore dei problemi che puoi avere dopo, sia in caldo che in freddo.
Solitamente succedono due cose:
- Sovradimensionano le pompe di calore
- Consigliano soluzioni ibride, ovvero per sicurezza abbinano una caldaia a condensazione
Nel primo caso, potresti avere consumi spropositati e tutta una serie di problemi legati al funzionamento della macchina nelle medie stagioni, perché anche se oggi tutte le migliori pompe di calore hanno tecnologia inverter, modulano entro un range di parametri che bisogna conoscere per ottenere i massimi benefici.
Come puoi intuire, l’elettronica aiuta molto, ma non fa i miracoli.
Se il calcolo non è corretto, è come pretendere di fare una maratona partendo zoppi.
Nel secondo caso, il più comune, hai un termotecnico conservativo che non credendo nelle pompe di calore e non conoscendo il potenziale che può estrarre, le denigra con le classiche affermazioni che “ma in inverno non funzionano bene al di sotto di una certa temperatura” e così via.
Ma se leggi questo articolo è perché tu il contatore del gas non lo vuoi nemmeno sentir nominare, oppure stai cercando di capire come eliminarlo senza pentirti.
Sappi che con lo stato attuale della tecnologia, puoi abbinare a occhi chiusi la pompa di calore per riscaldamento in qualsiasi contesto, puoi avere una pompa di calore professionale che lavori anche con i termosifoni in ghisa, a patto che vengano ottimizzati al massimo gli impianti esistenti o quelli nuovi che andrai a realizzare.
Di sicuro tra la pompa di calore on off e la pompa di calore inverter, oggi non ha nemmeno senso prendere in considerazione la prima e quindi non investo nemmeno tempo e parole a spiegarti il motivo, ma valeva la pena non dimenticarsi di chiarire anche questo punto.
Tornando a quello importante, ribadisco che la scelta della pompa di calore o termopompa come preferisco chiamarla io (qui spiego a fondo il motivo) è il 30% del problema, che qui vorrei trasmetterti e farti capire toccando tutti i punti essenziali che devi sapere se ti sta a cuore risolvere il problema definitivamente.
Pompe di calore, come abbinarle all’impianto
Scelta la macchina, facciamo il passo successivo, abbiniamola all’impianto di casa, e questo è il secondo passo importantissimo da fare.
Anche qui, se vuoi ottenere risultati eccezionali, devi ragionare un po fuori dagli schemi.
Cioè, non dovresti ragionarci tu, dovrebbe ragionarci chi prende i tuoi soldi per realizzare l’impianto, ma cerco di spiegarlo in modo semplice anche a te che mi leggi, sperando di riuscire a trasmettere concetti molto difficili nel modo più semplice possibile.
Qui si inizia a parlare della centrale termica, quella che assieme alle pompe di calore ha il compito di assicurarti la produzione necessaria a darti il caldo ed il fresco che desideri, 365 giorni all’anno.
E in centrale termica trovano spazio i serbatoi di accumulo tecnico e sanitario, l’elettronica, la protezione contro il calcare e le pompe di rilancio.
Prima di portarti uno schema esempio, vorrei che tu avessi chiaramente idea di cosa stiamo parlando, quindi pezzo per pezzo te la dico terra terra, questi sono i componenti principali:
- Accumulo tecnico
- Accumulo sanitario
- Pompe di rilancio
- Elettronica
Il serbatoio di accumulo tecnico serve ad accumulare l’energia prodotta dalla pompa di calore prima di distribuirla omogeneamente e quando serve negli impianti di casa tua.
Spesso non viene nemmeno utilizzato perché molti tecnici conservativi asseriscono che è sufficiente il contenuto d’acqua all’interno degli impianti per far funzionare in modo corretto le pompe di calore e quindi non menzionano l’accessorio.
Si dimenticano però che oggi abbiamo anche gli impianti fotovoltaici che ci danno una mano e il senso di inserire un accumulo tecnico è proprio quello di accumulare energia quando il fotovoltaico produce e magari non stiamo sfruttando quella parte di surplus.
Inserendo quel componente fondamentale, trasformiamo la sovraproduzione in calore per renderla fruibile appena serve, aumentando così la convenienza dell’investimento.
Esempio pratico.
Tradizionalmente lo schema dell’impianto che interfaccia la pompa di calore è questo, dove la termopompa spinge acqua calda o fredda a seconda della stagione, negli impianti di casa.
Funziona o non funziona, il problema non è questo. Il problema è che abbiamo un fotovoltaico che se dialoga in modo intelligente con la macchina otterremo risultati migliori con bollette più basse.
Vero che in inverno il fotovoltaico non produce moltissimo, ma se lo sfruttiamo il più possibile quando produce energia e magari a casa non c’è nessuno che consuma energia, ottimizziamo anche di molto i benefici che otteniamo.
Ecco che quindi prende l’idea di realizzare l’impianto nel secondo modo, quello che semplifico in questo schema, valido ancor di più se abbinato ad un sistema radiante sfruttando i benefici della pompa di calore anche per la deumidificazione.

Passato il ragionamento sull’accumulo tecnico, vediamo quello sull’accumulo sanitario, ovvero sull’acqua calda che ti deve garantire docce calde e lunghe per tutto il tempo che desideri.
Qui si apre un’altra finestra dovuta alla stragrande maggioranza di prodotti scadenti che purtroppo invadono i grandi magazzini dove fanno riferimento molti degli addetti al settore, perché troverai sempre qualcuno pronto a dirti che è meglio metterne una dedicata solo per questa funzione e raccontarti qualcosa di negativo sulle pompe di calore.
Io ipersemplifico, il problema non me lo pongo nemmeno perché se consiglio una macchina di sicuro parlo di pompe di calore professionali e le etichetto sempre più spesso termopompe per non far confusione con i climatizzatori, ma andiamo con ordine.
Si chiama accumulo perché deve contenere tutta l’energia termica che ti serve quando sei in doccia o apri per riempire la vasca idromassaggio, e quello è il lavoro che deve fare, ma le dimensioni sono importantissime e non vanno prese alla leggera.
Sempre per il concetto che possiamo produrre l’acqua calda sanitaria nei momenti in cui in inverno le condizioni climatiche sono più favorevoli o anche quando il fotovoltaico è nei picchi maggiori di produzione, non bisogna avere paura di accumulare, soprattutto se in casa la doccia è un piacere e/o moglie e figli ne fanno uso abbondante.
Per una famiglia di due persone, i 300 litri potrebbero anche bastare, ma se la famiglia cresce partire già con 500 litri non fa mai male e ancora una volta ci permette di ottimizzare il sistema nel migliore dei modi.
Anche qui, vale la regola che non puoi fare come si faceva una volta con la caldaia e il buon senso impiantistico prevede un’altra piccola miglioria.
Sull’accumulo che se è generoso non guasta mai, anche se stocchiamo acqua dai 50 ai 55°, dobbiamo mettere una miscelatrice termostatica a punto fisso e tararla a 42 o 44° massimo, per non sprecare l’acqua calda all’interno.
Vedere l’acqua calda fumare e poi miscelare, è una pratica che faceva mia nonna, ora possiamo sprecare molto meno.
Veniamo poi ai ragionamenti sulle pompe di rilancio, che sembrano tanto odiate dai tradizionalisti quando in realtà sono in grado di fare la differenza e permettere di ridurre notevolmente i consumi.
Per farvi capire a cosa servono, sappiate che ce ne sono di due tipi:
- Quelle dirette
- Quelle miscelate

Mi spiego meglio, le pompe di rilancio dirette sono quelle da adottare per spingere l’acqua dall’accumulo tecnico all’impianto, generalmente le utilizzo per spingere l’acuqa calda nei radiatori o l’acqua fredda nella batteria di deumidificazione della ventilazione meccanica centralizzata.
Poi ci sono le pompe di rilancio con miscelazione dell’acqua, che a seconda di enne parametri permettono di prelevare dall’accumulo solo una parte dell’energia termica contenuta per poi trasferirla all’impianto.
Ora, dammi la tua massima attenzione perché se in caldo è facile comprendere i motivi della scelta, diventa fondamentale conoscerla e sfruttarla al meglio in fase di raffrescamento.
Se vogliamo ottenere un impianto di riscaldamento che consumi sempre di meno, dobbiamo adottare la logica della temperatura scorrevole, ovvero più fredda è la temperatura esterna, più la temperatura dell’acqua che scorre all’interno del radiante sarà alta. Anche se questa forbice varia molto a seconda della bontà dell’involucro, è uno stratagemma da utilizzare per ottimizzare al massimo e ridurre i consumi.
Anche perché, come dicevo prima, se l’accumulo tecnico funge da batteria, non possiamo sprecare l’energia che accumuliamo.
Per fare questa ottimizzazione dobbiamo miscelare l’acqua di ritorno dell’impianto con quella più calda contenuta all’interno dell’accumulo, ecco che serve la miscelatriche che darà il massimo se controllata dall’elettronica.
Nei miei progetti ne inserisco una per piano, anche perché generalmente nei piani bassi le temperature sono diverse dai piani alti e generalmente nel piano basso c’è la zona living, e nel piano alto il reparto notte. Dividere è sempre la soluzione migliore e regolare poi il funzionamento è abbastanza semplice.
Va di per se che se invece di un sistema radiante l’abitazione ha un sistema a radiatori, non serve miscelare l’acqua ma serve comunque dividere le zone ed eventualmente giocare con altri sistemi di ottimizzazione delle temperature.
Poi il punto più delicato, uno dove vedo sempre più errori.
Se vuoi sfruttare il pavimento radiante anche in fase estiva, abbinandolo ad una ventilazione meccanica centralizzata con deumidificazione, il gioco delle miscelazioni è obbligatorio nel pavimento, ma non dev’essere fatto con la batteria della deumidificazione, viaggiano a temperature diverse.
Anche in questo caso, semplifico il concetto per i non addetti ai lavori.
La batteria di deumidificazione va alimentata con la temperatura dell’acqua che varia tra i 7 ed i 15 gradi a seconda della resa che vogliamo estrarre e di quanto vogliamo integrare in raffrescamento gli ambienti.
Ma nel pavimento l’acqua deve circolare ad una temperatura tale da non far riscaldare la massa, evitando la formazione di condensa, e quindi la temperatura varia indicativamente tra i 19 ed i 13 gradi, e a calcolare la temperatura è sempre l’elettronica, mentre a gestirla ovviamente sarà la valvola di miscelazione posta prima della pompa di rilancio.
Ecco che avremo la pompa diretta che alimenta la batteria della deumidificazione ad una temperatura diversa da quella del pavimento, solo così otterremo il massimo da entrambi gli impianti, senza correre rischi e senza accettare compromessi.
Poi viene l’ultimo punto, il più delicato di tutti, la gestione elettronica.
Che si tratti di una pompa di calore alta temperatura o che si tratti di una pompa di calore per riscaldamento a pavimento, per realizzare TUTTE le strategie che ho condiviso nelle righe precedenti, ci vuole un direttore d’orchestra.
La pompa di calore conviene sempre, anche se non abbinata ad un fotovoltaico, solo quando sai ottimizzare gli impianti esistenti e programmi come sfruttare al massimo TUTTE le situazioni in cui ne potresti trarre beneficio.
Ma è come avere un orchestra davanti a te e voler sentire una melodia, o hai un direttore d’orchestra con le palle oppure ne uscirà sempre e solo una musica stonata.
Puoi ottimizzare l’accumulo dell’acqua tecnica.
Puoi ottimizzare la produzione dell’acqua calda sanitaria.
Puoi sfruttare gli accumuli d’acqua ed anche l’involucro di casa tua come se fossero un’enorme batteria.
Puoi fare tutto questo sempre e solo se hai una gestione elettronica del funzionamento all’altezza delle aspettative.
Qui, a differenza di tutti gli altri produttori e di tutte le altre aziende che propongono sistemi più o meno intelligenti, io ho un dispositivo proprietario che interfaccia la centrale termica direttamente con il fotovoltaico e fa a pieno tutto ciò che ti ho descritto, più altri piccoli accorgimenti che assieme lavorano per te H24 per ottimizzare i funzionamenti prelevando sempre meno energia elettrica, si chiama Smart Solar e te me parlo in questo video.
[su_youtube url=”https://youtu.be/xzKZq7_ABso” width=”300″ height=”200″ title=”Presentazione di Smart Solar”]
Ma sia di fatto che se vuoi una pompa di calore intelligente che soddisfi a pieno tutti i tuoi desideri di confort e di spesa energetica, hai appena letto come fare e non devi spostarti di una virgola da quanto hai appena appreso.
Se vuoi sapere come inserirla nel migliore dei modi nella tua abitazione, approfittane adesso e richiedi la mia analisi telefonica.
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