Pannelli solari e nuovo generatore per tutti, questo è il mantra di chi sfrutta l’ecobonus nel peggiore dei modi, approfittando della scarsa conoscenza che dilaga nel paese del sole.
Chi propone la caldaia ibrida perché la pompa di calore no, e chi vende il miracolo dei pannelli solari termici perché ha sempre fatto così e funziona, siamo veramente messi male.

Gli amanti delle pompe di calore ibride ti raccontano che…
La pompa di calore sui termosifoni non funziona, la pompa di calore non la puoi mettere se non hai un involucro performante, la pompa di calore non va bene perché il freddo e perché l’umidità, e tutti a propinano la caldaia ibrida come unica soluzione pur di vendere qualcosa e farti fare il famigerato salto delle due classi. Tanto poi le bollette le paghi tu, mica loro.
Poi ci sono gli innamorati dei pannelli solari termici…
Ti raccontano che nei mesi centrali spegni la caldaia, che ne hanno montati un sacco e funzionano bene, che fai acqua calda gratis e magari con 2 condizionatori ti fai il fresco d’estate, perché l’abitudine è quella e non cambieranno mai. Caro il buon vecchio climatizzatore.
Questi sono alcuni dei mantra dell’abbiamo sempre fatto così, di quello che ripetono fino allo sfinimento commerciali da strapazzo o tecnici poco avvezzi al cambiamento. E lo puoi sentir dire da tutta la filiera, dal tuo idraulico di fiducia e persino dal termotecnico blasonato, è più che normale.
Ma quello che emerge realmente da chi ancora crede fortemente in queste affermazioni è la totale mancanza di formazione e l’inesistente voglia di capire le nuove tecnologie per proporle e offrire ai clienti una vera opportunità per migliorare il confort e realizzare abitazioni ecologiche.
E se la tua domanda è come faccio a creare un’abitazione ecologica sfruttando il momento degli incentivi attuali mettiti comodo e te lo racconto passo dopo passo.

Prima di tutto verifica che la tua abitazione non abbia abusi edilizi o difformità con il catasto urbano, altrimenti l’ecobonus non fa per te e al massimo puoi utilizzare gli incentivi del 65% o del 50%, che comunque danno sempre un grosso aiuto all’investimento.
Passato il primo scoglio, ragiona sull’involucro prima e sugli impianti dopo.
Se puoi metter mano alla “scatola” in ordine di importanza abbi cura del tetto, poi delle finestre e infine dei muri. Non è obbligatorio il cappotto termico, ma almeno il tetto e le finestre sono un’ottima base di partenza, e se sei già a buon punto possiamo procedere con gli impianti.
Qui le strade si dividono tra chi è pronto a smantellare il vecchio impianto esistente e rifare tutto da capo e chi invece pensa ad ottimizzare l’esistente e passare al tutto elettrico.
Se hai già un impianto radiante o per altri motivi non puoi rifare tutto, non scoraggiarti, la possibilità del tutto elettrico è per tutti, basta saperlo fare.
Prima strada, hai già un impianto e non lo puoi sostituire completamente
Nessun problema, devi capire come ottimizzarlo al meglio.
Se hai dei termosifoni magari basta fare un lavaggio accurato del circuito e magari inserire valvole termostatiche o controllabili dalla building automation, aspetto molto sottovalutato che il commerciale da strapazzo e il tecnico poco avvezzo nemmeno conoscono.
E se magari i termosifoni che hai sono elementi obsoleti, non costa uno sproposito sostituirne alcuni o pensare ad un nuovo e più performante termosifone in acciaio. in alcuni casi è possibile anche passare da termosifone a ventilconvettore.
E non parliamo di macchine da ufficio che sono brutte da vedere e fanno anche rumore, ci sono soluzioni pensate per gli ambienti domestici che di sicuro sono appaganti per l’estetica e anche per il loro funzionamento, di sicuro è un opzione da valutare assieme ad un professionista con la P maiuscola.
Seconda strada, rifai tutto da capo
Certo, se hai la possibilità di investire qualcosa in più, potrebbe essere l’occasione per passare ad un sistema radiante, radiante a pavimento o radiante a soffitto, è sempre possibile inserirlo, anche se ti dicono che non hai gli spazi o non hai le altezze, in realtà possiamo fare un sistema radiante a pavimento in soli 3 centimetri e se hai soffitti tanto alti inserire un radiante a soffitto potrebbe essere la soluzione più auspicabile.
La via di mezzo potrebbe anche essere quella di mantenere i termosifoni e rifare le linee di adduzione, che non è una brutta soluzione, a volte è quella più consona all’esigenza e può risolvere vecchi problemi del passato apportando enormi benefici.
Di sicuro, in entrambi i casi, serve una valutazione tecnica da un lato ed economica dall’altro, posso dirti che per ogni tasca c’è una soluzione adatta, tranne per quelli che pensano al tuto gratis e tutto dovuto, a quelli posso solo augurare buona fortuna.
E dopo aver capito come muoversi con la parte di impianto, arrivano le scelte più complesse, quelle a portata solo di un tecnico capace di comprendere la sfida di realizzare edifici performanti e salubri, concetto che molto spesso passa in secondo piano.
Ventilazione meccanica, se metti mano all’involucro non puoi farne a meno
Anche qui la scelta è ampia, e a determinare quale più ti conviene inserire le variabili sono moltissime.
Se non hai spazio per lavori edili tipo controsoffitti o velette per nascondere il passaggio delle tubazioni, di sicuro è meglio scegliere una soluzione puntuale, ma occhio alle fregature e alle soluzioni scadenti che il mercato propina, come su tutti i prodotti del resto.
Se vuoi una soluzione puntuale efficace devi pretendere uno scambiatore di calore efficiente ed una funzione di free cooling quando necessario, cosa che solo un paio di prodotti ti possono garantire, una soluzione davvero semplice e raffinata, di sicuro la più performante.
Se hai spazio a sufficienza e magari pensi al rifacimento degli impianti inserendo un pavimento radiante o un riscaldamento a soffitto radiante, sarebbe un peccato non cogliere l’opportunità e inserire una ventilazione meccanica centralizzata con la funzione di deumidificazione e batteria aggiuntiva per il raffrescamento.
Lascia stare quelli che ti raccontano che con il freddo i sistemi radianti possono creare condensa a pavimento. La realtà è che non li sanno fare e ti scoraggiano pur di prevalere sui tuoi obiettivi. Stringigli la mano ed accompagnali alla porta, non sono preparati e non sanno come sfruttare le tecnologie presenti sul mercato.
Ci sono anche soluzioni intermedie, come ventilazioni meccaniche centralizzate semplici che aiutano in estate grazie all’inserimento di batterie alimentate dalla centrale termica in estate, sono utili nelle abitazioni in cui i passaggi sono possibili ma sono molto limitati.
Se vuoi ho due video a tema proprio nel mio canale YouTube dove ti racconto a modo mio come pensarla e progettarla, li trovi qui: Ventilazione meccanica video 1 e ventilazione meccanica video 2.
Anche in questo contesto, ad ogni esigenza c’è una soluzione, e senza indicarti il fai da te, anche qui vale la regola che il vero tecnico ti ascolta e trova la soluzione più idonea in base al contesto architettonico ed agli spazi utilizzabili a disposizione, ma la regola del si può fare vince sempre, basta volerlo e sapere come mixare le soluzioni in base alle caratteristiche ed ai desideri del committente.

Pannelli solari, il vecchio e il nuovo, eppure non è difficile…
Se il tuo obiettivo è una casa no gas, di quelle che sfruttano al massimo il sole per il riscaldamento, il raffrescamento, la deumidificazione e la produzione di acqua calda sanitaria, il pannello solare termico lo devi mandare in pensione.
Ho capito che a molti piace l’idea di spegnere la caldaia in estate, ma la caldaia l’abbiamo eliminata da un pezzo e al suo posto abbiamo inserito una pompa di calore, che funziona grazie all’energia elettrica, e infatti dobbiamo preoccuparci di produrre quella e basta.
Su una casa elettrica, serve energia elettrica, e la possiamo produrre con un impianto fotovoltaico, quindi con i pannelli solari fotovotlaici.
Ho scritto un approfondimento sui pannelli solari proprio in questo articolo, se vuoi leggerlo clicca qui.
Ma ho anche un video sul mio canale youtube dove in 3 minuti ti dico come la penso e come faccio con i miei clienti, pannello solare termico o pannello solare fotovotlaico?
Non ha più senso inserire il solare termico, non ha più senso pensare ad un modo diverso per produrre l’acqua calda sanitaria se non con una pompa di calore, e tutte le leggende metropolitane che nascono anche in questo binomio sono frutto di scarse conoscenze o frutto di pessime esperienze con prodotti scadenti.
Un progetto ben eseguito non richiede nemmeno lo scaldaacqua a pompa di calore, o lo scaldabagno a pompa di calore, di macchine performanti ne basta una e se la centrale termica è progettata a dovere, installata da un professionista e collaudata da un esperto, il problema non ci sarà mai.
Però, come sempre accade, gli ingredienti per una centrale termica perfetta sono 3, e se te ne manca anche uno solo di questi, avrai qualche problema.

Pannello solare ok e poi tocca alla pompa di calore
E infine tocca a come riscaldare l’acqua calda in inverno, a raffrescarla in estate e avere sempre a disposizione tutta l’acqua calda sanitaria che desideri.
Qui ti sarai reso conto, se hai già sentito qualche tecnico o qualche commerciale in giacca e cravatta con la valigetta piena di depliant o con il contratto dove apporre i tuoi dati e una firma in basso a destra che… Te la sconsigliano tutti.
Da un lato non hanno torto, se non lo sanno fare o non lo hanno mai fatto, lascia perdere e passa oltre. Anche qui se ti dicono che non si può fare e ti raccontano che la pompa di calore non può lavorare con alte temperature sui radiatori o per qualche fenomeno atmosferico potrebbero avere problemi, hai difronte persone non preparate.
Credimi che è più facile andare avanti col paraocchi come i cavalli piuttosto che mettersi in discussione, capire che c’è un divario tecnico importante da colmare e non avere nessuno su cui appoggiarsi per compiere il grande passo.
Io stesso ho perfezionato e studiato negli ultimi 6 anni tutto quello che racconto e promuovo quotidianamente, e la mia fortuna più grande è quella di essere circondato da esperti che nel loro campo erano considerati dei pionieri, e mi hanno trasmesso e aiutato a perfezionare tante di quelle nozioni tecniche che oggi mi permettono con la massima serenità di trasmetterti che la casa no gas, quella che sfrutta al massimo il sole per la climatizzazione, è realtà, SEMPRE.
Il pensiero che devi fare è quello di mettere assieme tre ingredienti, e se solo te ne viene a mancare uno potresti veramente andare incontro a tutti i problemi di un settore vecchio ed obsoleto che vorrebbe costringerti a fare le cose ancora come si faceva una volta. Caldaia a condensazione e condizionatore d’aria… se solo penso che a qualcuno ancora li propongono nelle nuove costruzioni mi vengono i brividi.
Se aggiungo che per aggirare gli obblighi di legge propinano la caldaietta ibrida e poi fanno tutto il resto come si faceva 20 anni fa, mi viene su una rabbia immane e fuoriesce tutto il mio essere veneto!
Ma tu che arrivi fino a qui, adesso devi darmi la tua massima attenzione.
Tutto quello che ti serve per ottenere i massimi benefici nella tua nuova casa no gas è una centrale termica efficiente, e gli ingredienti sono questi:
- Una visione d’insieme degli impianti, perché quello idraulico deve dialogare con quello elettrico, applicando tutti i benefici della building automation, contemplati anche nell’ecobonus 110%.
- Un dimensionamento del generatore principale, ovvero la pompa di calore, che tenga conto del carico termico dinamico della casa sia in fase invernale che in fase estiva.
- Un progetto termotecnico che preveda un accumulo per il lato termico dell’impianto, ovvero per soddisfare le esigenze del riscaldamento invernale e della climatizzazione estiva; ed un accumulo sanitario in grado di soddisfare le esigenze della tua famiglia, alla base di un ottimo funzionamento su 365 giorni.
- Un installazione fatta alla regola dell’arte, da chi capisce che il vettore principale per garantire il massimo dagli impianti e l’acqua e ha le sue regole. No alle strozzature o alle curve che creano solamente una stozzatura al flusso o perdite di carico che oggi possiamo tutti evitare.
- Un interazione intelligente con il fotovoltaico, che dica alla centrale termica come comportarsi in base agli impianti esistenti o progettati, quando la produzione del fotovoltaico è ampia. La prima batteria di accumulo è la casa, e questo è uno dei concetti più importanti in assoluto. Io ho creato un algoritmo che fa tutto questo e l’ho perfezionato begli ultimi 2 anni, si chiama Smart Solar, ma è solamente per i miei clienti, non è in vendita separatamente.
Per concludere, non dimenticare la building automation
Non si tratta di domotica, ma di controllo da remoto delle temperature in casa, con la possibilità di implementarlo anche negli impianti che hanno qualche anno alle spalle, dove magari all’epoca non avevi posto attenzione.
Paradossalmente oggi posso farti controllare le temperature in ogni stanza anche se hai i termosifoni, inserendo in modo sapiente regolazioni elettroniche in grado di farti regolare le temperature in ogni stanza dal tuo telefonino, e senza fare miracoli o magie, semplicemente sfruttando tutto quello che l’evoluzione dei sistemi di riscaldamento ha messo in atto negli ultimi anni.
Certo, per chi non è del settore sembra un viaggio impossibile, anche per qualcuno del settore che non ha mai digerito l’innovazione rimane tale, ma in realtà per me che lo faccio tutti i giorni e faccio solo questo, spesso è come una passeggiata di salute, e quello che deve scegliere con chi realizzare questo percorso e raggiungere l’obiettivo sei solo tu.
Il mio unico consiglio che ti posso dare è quello di scegliere bene.