Monocristallino o policristallino, dove sta la differenza?

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Monocristallino o policristallino… Tutti noi vorremo avere il miglior pannello fotovoltaico sul tetto della nostra casa pronto a produrre tutta l’energia che serve quando ne abbiamo bisogno.

E tra le informazioni che stai cercando prima di realizzare il tuo impianto fotovoltaico, te ne capita una molto importante, tanto per cambiare, e devi rispondere alla fatidica domanda…

Monocristallino o policristallino?

Se ne son sentite di ogni tipo, dalla leggenda metropolitana all’affermazione da venditore puro, eppure ancora oggi pur di prendere una firma ragazzi, ci son persone che si inventano anche delle proprietà che neppure chi fabbrica il silicio conosce.

Agli albori del mercato, anni 2000, era comprensibile sentire baggianate di ogni tipo.

In un mercato che si stava pian pian diffondendo, con il boom del “conto Energia”, per chi approcciava alla scelta del modulo non era cosa facile intuire e/o distinguere chi dava informazioni incorrette o palesemente false pur di venderti un impianto fotovoltaico.

Eppure l’affermazione: Il mio modulo produce di più perché ha una resa più alta, c’è scritto sulla scheda tecnica, ancora oggi viene usata!

Ci ho girato anche un video nel mio canale YouTube, (lo puoi vedere qui) e la comica è che mi sono anche mezzo impaperato mentre lo giravo da quanto mi sono arrabbiato pensando a chi utilizza questo becero trucco da circo pur di venderti il prodotto che ha raffigurato in quella brossura, lo trovi qui: Mono o poli, poli o mono, quale scelgo tra i due?

Ma torniamo a noi, in questo post voglio condividere con te, in parole semplici, la differenza tra le due tecnologie e, quando prediligere una rispetto all’altra.

Premetto che entrambi le tecnologie sono in continuo miglioramento, quindi i numeri che metto oggi nel 2018 tendenzialmente saranno già diversi.

Per prima cosa voglio chiarire un concetto che ti farà capire come si sono evoluti i moduli fotovoltaici in questi ultimi anni.

Voglio parlarti di: RESA DI UN MODULO FOTOVOLTAICO.

Per farlo ti porto un esempio pratico, stesso produttore e stessa dimensione del modulo, 1650 mm x 990 mm, un modulo fotovoltaico da 60 celle, in silicio policristallino.

Prodotto nel 2007, aveva una potenza di picco di 210 watt.
Stesso modulo prodotto nel 2016, ha una potenza di picco di 270 watt.
Questa è una fotografia dell’evoluzione che vi è stata in questi ultimi anni nel fotovoltaico.

Ma andiamo oltre, parliamo di POTENZA DI PICCO.

Per testare i moduli fotovoltaici li mettono sotto ad una lampada speciale che simula un irraggiamento solare pari a 1000 watt per metroquadro, e lo fanno con una temperatura costante di 20°.

Quindi se il sole fosse perpendicolare al modulo, avesse un’irradiazione di 1000 watt e ci fossero 20°, il modulo produrrebbe la potenza indicata a targa; quindi se il modulo sotto esame fosse quello di cui sopra e fosse del 2007 produrrebbe 210 watt, se fosse del 2016 produrrebbe 270 watt!

Ora che ti ho accennato le basi, secondo te, che differenza c’è tra i due moduli?

Differiscono per produzione???
Assolutamente no!

Differiscono per rendimento annuo???
Assolutamente no!

Differiscono per ingombri???
Ci siamo quasi…

Sai come si calcola l’efficienza di un modulo???

La formula è semplicissima, e scusami il ragionamento tecnico, serve solo a farti capire di cosa parliamo realmente: (potenza di picco – wp) + (aggiungi 2 zeri) / (dimensione d’ingombro – mm2)

Quindi, per fare l’esempio pratico, prendiamo a campione i moduli di cui sopra, con superficie occupata pari a (1650 mm X 990 mm) 1630 mm2:
Modulo prodotto nel 2007; potenza 210 wp + due zeri / superficie 1630 mm2 = 21000/1630 = 12,88 %
Modulo prodotto nel 2016; potenza 270 wp + due zeri / superficie 1630 mm2 = 27000/1630 = 16,56 %
Semplice come calcolo no?

Il problema è che negli anni passati i furbetti di turno hanno spesso affermato che il modulo che ha una resa maggiore produce più energia nell’arco dell’anno, e questo concetto è assolutamente falso!

L’unica differenza è che se per esempio devo realizzare un impianto da 5 kWp, (si legge 5 kilo Watt di potenza), ho due scenari diversi:

Modulo del 2007, potenza 210 watt, 5000 : 210 = 23,8 moduli
arrotondiamo per difetto, contiamo 23 moduli ed avremo un impianto da 4830 w

Modulo del 2016, potenza 270 watt, 5000 : 270 = 18,5 moduli
arrotondiamo per difetto, contiamo 18 moduli ed avremo un impianto da 4860 w

La differenza è nello spazio che occupano le due scelte:

La prima occuperà lo spazio che serve per installare 23 moduli fotovoltaici, tipicamente sul proprio tetto, quindi circa 36,8 m2

La seconda, alle stesse condizioni, occuperà circa 28,8 m2

Ecco in poche parole dove si è concentrata la ricerca nel settore in questi ultimi anni.

Un impianto da 5 Kw di potenza di ieri, occupa una superficie maggiore di un impianto da 5 Kwp di oggi ma la producibilità annua, sulla carta, rimane quella!

Ora, non voglio mancare di rispetto alla mia categoria e neanche ai miei colleghi, per dovere di cronaca devo dirti che la resa annua di un impianto fotovoltaico (cioè quanti kWh produce in rapporto ai kWp installati) cambia anche a seconda di altri fattori ma…

 

monocristallino o policristallino
Monocristallino o policristallino, la principale differenza costruttiva in un infografica.

Monocristallino o policristallino?

Spiegata la resa, ora dovremo parlare della tecnologia che ruota dietro alla cella solare, ma non voglio tediarti con informazioni da tesi di laurea universitaria, quindi ipersemplifico il ragionamento portandotelo a sommi capi.

Il silicio policristallino, come dice la parola stessa, necessita di una lavorazione raffinata ed è formato da particelle cristalline di tipo diverso tra di loro.

E’ il più prodotto al mondo ed ha un costo di produzione che inizialmente era molto più basso del fratello mono.

Il silicio monocristallino invece è più puro del policristallino e, come puoi intuire ha dei costi di produzione superiori rispetto al fratello poli.

E’ anche vero che oggi queste differenze si sono molto assottigliate e oramai i costi di produzione sono allineati, quindi le ricerche stanno accelerando lo sviluppo del mono e stanno lievemente rallentando quello del poli, è un dato da sapere, ma poco conta per i nostri ragionamenti.

Tornano ai nostri ragionamenti, nonostante ci siano mille definizioni tecniche attendibili (quasi tutte dai…), le due tipologie di silicio, a parità di potenza di targa hanno delle differenze tra di loro:

In caso di nebbia il silicio policristallino produce qualche wh in più rispetto al fratello mono.
In caso di giornata calda e afosa, il fratello poli produce qualcosa in più rispetto al mono.
Il monocristallino produce qualche wh in più rispetto al policristallino quando i raggi del sole non sono perpendicolari al modulo.
Il monocristallino occupa decisamente meno spazio del fratello policristallino.
Ma sai in che percentuale massima è racchiusa la differenza di produzione annua tra i due fratelli mono e poli?

Parliamo di un numero… vicino al 3%

La vera differenza di produzione non è tra il silicio monocristallino o il silicio policristallino, ma è tra l’impianto ben progettato e realizzato e quello fatto alla meno peggio, li è racchiusa tutta la differenza di produzione.

Tornando al titolo del post, spero di essere stato chiaro e di esserti stato d’aiuto prima che qualche millantatore tenti di venderti la bugia che il modulo fotovoltaico che ha la potenza di targa più alta rende di più!

La realtà è che la scelta la fai in base allo spazio o all’aspetto estetico, ma non in base al prodotto.

Tendenzialmente non affidarti ad un prodotto, ma affidati ad una persona che sappia che prodotto selezionare per te.

 

Domande e risposte frequenti

  • Quale costa di meno?
    • Oggi la tecnologia policristallina è quella che costa di meno, d’altra parte è fatta anche con gli scarti di lavorazione della prima.
  • Quale produce di più?
    • La differenza è talmente esigua nelle zone dove lavoro e seguo abitualmente gli impianti che il mono produce circa un 2% in più oggi, ma solo con un pannello fotovoltaico odierno, non contano gli anni precedenti.
  • Che marche consigli? 
    • I top player sono tutti orientali ed è corretto che sia così. Anche se tutti fanno la guerra del prezzo, evita sempre i prodotti assemblati e pretendi di avere a che fare con un produttore

 

Non esitare di fare la tua domanda nei commenti qui sotto, rispondo sempre molto velocemente, che aspetti?

Devis Barcaro

Devis Barcaro

Aiuto a scegliere, progettare e realizzare impianti domestici per abitazioni energeticamente indipendenti, che sfruttano al 100% l'energia del sole.

11 risposte

  1. Buongiorno,per installare pannello solare su un camper,che uso spesso in montagna d’INVERNO in libera(senza allaccio corrente elettrica) quale tipo di pannello mi consiglia tra il Monocristallino e il Polocristallino?.in attesa di una sua risposta ,Cordiali saluti.

      1. Per un impianto in Valle D’Aosta a 1800 mt,vi è una tipologia di pannelli più idonei al carico di neve e alla resa in quota?

        1. Conta di più lo staffaggio e la posa in opera che il modulo in se.
          Affidati a marche primarie e installatori qualificati, non sbagli mai.

  2. Buongiorno, grazie per la spiegazione, stiamo valutando un impianto di 320Kw su 4 falde (pendenza del 7%), più o meno delle stesse dimensioni, di cui una orientata a sud una a nord e le altre due una est e una ovest (è una L). Un progettista ci ha detto che con l’orientamento non completamente a sud la tecnologia migliore è la policristallina. Volevo sapere se condivide l’opinione del progettista?
    Grazie mille

  3. Buongiorno, per una abitazione in Trentino (falda esposta a sud-ovest, pendenza 30%) con ombra dai monti circostanti durante 2 mesi invernali consiglia monocristallino o policristallino? Grazie

  4. Buonasera, la ringrazio, perché arrivo dalla dicenza che il poli mal esposto produce di più del mono, congettura superata dal suo post; le chiedo, 15 kWp installati su due falde est-ovest, inclinati 20gradi, in valtellina, quanti kW di batterie necessitano per un giusto ed equilibrato compromesso? Perché non siano sempre carichi d’estate e perché non siano al contrario, quasi mai totalmente scarichi d’inverno. Consapevole della differenza di produzione tra le stagioni, meglio un pacco batterie maggiore (tendenzialmente carico pienamente in estate) o inferiore in modo che le batterie possano caricarsi quasi totalmente anche d’inverno? La ringrazio … avrei altre mille domande ma evito di esagerare! Grazie ancora

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Devis Barcaro

Dal 2015 sono specializzato nella realizzazione di ville no gas, quelle 100% elettriche che sfruttano al massimo l’energia del sole.

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