Garanzia impianti domestici? Su un impianto fotovoltaico e su una pompa di calore vale tantissimo…
Ma ne siamo sicuri?
Mi sono da poco imbattuto in una prestigiosa marca (come si autodefiniscono loro) di condizionamento e pompe di calore (quelle che io etichetto condizionatori cinesi di buon livello riadattati a fungere da pompe di calore), che difronte ad un caso eclatante ha preferito mantenere un comportamento ai limiti dell’etico.
Una famiglia che chiede ad un centro di assistenza tecnica di intervenire perché senza acqua calda, con il portafoglio in mano e pronti a pagare l’uscita, si sente dire che deve attendere che la casa madre autorizzi un intervento a pagamento, e rimane senza per 10 giorni…
Cioè, fammi capire, il cliente ti dice che ha urgenza e che gli serve l’acqua calda, ti dice che non ci sono problemi ad elargire le cifre richieste per l’intervento e tu gli dici che deve attendere almeno 10 giorni perché la casa madre ti deve autorizzare ad intervenire? a pagamento???
Ma si sono bevuti il cervello o hanno perso le funzioni cognitive?
Caso disperato a parte, della serie che l’eccezione conferma sempre la regola, oggi di garanzie ne leggiamo e ne vediamo di tutti i colori, spesso con quell’apostrofo finale che non sappiamo bene a dove rimanda, ma è proprio quello che ci spinge a ultimare o a rimandare un acquisto.
In questi anni di lavoro nel settore delle rinnovabili, parlando di garanzie, posso dire di averne viste di tutti i colori.
Le garanzie che offrivano i produttori di moduli fotovoltaici, in sostanza, ti dicevano che quel modulo secondo i loro test, avrebbe lavorato correttamente per un periodo superiore agli anni indicati dalla garanzia.
A dirla tutta, un modulo fotovoltaico costruito non dico egregiamente ma con buoni materiali e secondo le norme in materia, dovrebbe avere una durata indicativamente vicina ai vent’anni, semplicemente perché mettendo assieme i materiali come tecnica e fisica insegnano e permettono, la durata del prodotto finale è quella. Senza trucchi di prestigio.
Se volevi mettere in commercio un modulo lo dovevi certificare come richiesto, ed uno dei test da superare era proprio quello sul cosiddetto “invecchiamento accelerato” o “invecchiamento indotto”, in sostanza una serie di torture meccaniche e climatiche che in pochi mesi simulavano 20 anni di esercizio di un modulo fotovoltaico esposto ad agenti atmosferici e tanto, tanto, ma veramente tanto sole!
Alla fin fine era una garanzia prettamente meccanica, sicuramente copriva anche una parte di lavorazioni manuali, ma la gran parte del lavoro di un modulo fotovoltaico è quasi completamente automatizzata.
Ma il punto non è questo, ti faccio un altro esempio ipersemplificato, La garanzia sulla tolleranza di potenza resa.
Alcuni produttori indicano la tolleranza di potenza solo positiva, vuol dire che il loro modulo produce più di quanto dichiarato a targa. Per farti un esempio pratico un modulo da 300 watt, con tolleranza positiva, potrebbe arrivare a produrre fino al 5% in più di quanto dichiarato.
A conti fatti, ti stanno dicendo che quel modulo potrebbe arrivare a produrre 315 Watt di potenza. Ma credimi che, quel modulo produrrà di sicuro più di 300 watt, ma non supererà mai i 310 watt.
Il perché trova logica nelle azioni commerciali delle aziende, un modulo da 300 watt costa un po’ meno di un modulo da 310 watt, sono aspetti puramente economici e commerciali, comunque un aspetto positivo da vedere, ma non un miracolo da vendere!
Sono semplicemente numeri da analizzare, nella realtà dei fatti possono mettere una tolleranza positiva con numeri altissimi, ma a ragion veduta possiamo intuire come vadano realmente le cose. Diciamo che sono al limite del credibile, ma per chi punta a vendere il prodotto come si faceva una volta… vuol dire fornire un’arma da giocare.
Con questo non voglio criticare i produttori di moduli fotovoltaici, anzi… con la crisi che ha avuto il settore, quelli rimasti sono senz’altro i migliori che c’erano anche in quel periodo. E proprio per rimanere in tema di garanzie, a Padova avevamo 3 grandi aziende produttrici italiane, e sappiamo che fine hanno fatto…
Il mio ragionamento, sta proprio nel modo di offrire le garanzie, e quindi nel modo in cui noi dobbiamo prestare attenzione a queste.
Nelle pompe di calore per esempio, trovi garanzie di 6 mesi, di 2 anni, o di 5 con l’estensione che se vuoi puoi pagare anticipatamente al centro assistenza che sarà felice di fatturare…
Ma tutte queste garanzie sono subordinate da una serie di eventi, che magari tu non puoi neanche capire, percepire o sapere se sono state fatte a dovere o meno.
Per quanto ci sia, dulcis in fundo, l’obbligo dei 24 mesi di garanzia come da normativa europea, non sarebbe la prima volta che qualche produttore si rifiuta e, facendo anche una figuraccia pessima a carattere nazionale, porta avanti la causa.
Per non parlare poi dei sistemi di accumulo, dove la moda delle garanzie e quella di sfidarsi parlando di cicli di carica e scarica, della serie la mia batteria durerà almeno per 10000 cicli, o per 10 anni, e alla fine di questi renderà ancora un tot in percentuale.
Di sicuro se i produttori indicano questi numeri, hanno una buona motivazione ed una buona ragione per scriverli, d’altra parte non possono inventarsi di scrivere favole o barzellette nelle loro brochure, anche se qualche sprovveduto sappiamo che esiste.
La domanda è un’altra: parliamo di garanzia impianti tecnologici.
In tutta questa confusione che regna nella filiera dei vari produttori,quanto conta veramente la garanzia?
Mi limito a fare questa domanda, solo ed esclusivamente nell’ambito delle rinnovabili, settore che ho visto crescere ed in cui mi muovo da diversi anni.
Per questo, rimanendo a tema, voglio farti un altro esempio, parliamo degli inverter.
Nel 2007, quando feci i primi impianti fotovoltaici, era consuetudine offrire un inverter con dei pacchetti di garanzia, o con delle estensioni di garanzia opzionali, per allungare la vita utile presunta di quello che si andava ad acquistare.
La mia comunicazione allora, era quella di consigliare ai miei clienti di NON acquistare i pacchetti di garanzia o le estensioni, in quanto a mio avviso nell’arco degli anni successivi i prezzi sarebbero talmente abbassati da sfavorirne l’acquisto immediato.
Per dirla semplice, estendere la garanzia di un inverter a 20 anni nel 2007, costava tre volte tanto che comprarlo nuovo quest’anno, cioè a 10 anni dalla prima installazione.