Cos’è l’autosufficienza energetica di una casa e soprattutto come la si raggiunge? La risposta potrebbe essere quasi scontata. Tuttavia c’è ancora molta confusione sull’argomento.
In questo articolo cercheremo di esplorare il tema delle case autonome energicamente a 360° senza trascurare quegli aspetti fondamentali che a volte rischiano di dare false speranze agli utenti meno esperti. Si tratta di concetti utili che devi tener presente se stai per acquistare casa o vuoi ristrutturarla in ottica green.
Vedremo quindi cosa significa e se è possibile vivere in una casa autonoma e senza bollette.
Che cos’è una casa energicamente autosufficiente?
Un’abitazione autonoma energicamente si può definire come una casa in grado di produrre da sola tutta l’energia elettrica di cui ha bisogno e che consuma annualmente, senza fare affidamento su un alimentatore esterno per funzionare.
Una casa autosufficiente insomma non fa affidamento a fonti energetiche esterne per soddisfare il suo fabbisogno, ma utilizza quelle rinnovabili per:
- Riscaldare, raffrescare o deumidificare gli ambienti;
- Produrre acqua calda sanitaria;
- Alimentare luci ed elettrodomestici;
- Ricaricare veicoli elettrici ormai parte della nostra vita quotidiana.
Ma non è soltanto questo.
Essere energeticamente indipendenti non vuol dire solo produrre da sé tutta l’energia elettrica che serve, ma anche auto consumarne il più possibile evitando gli sprechi.
Tuttavia le condizioni di consumo variano, così come la produzione di energia elettrica non è costante durante tutto il corso dell’anno. In estate ovviamente se ne produce di più rispetto all’inverno dove possono esserci alcuni mesi deficitari dal punto di vista energetico. Ecco quindi che in questi casi ci vengono incontro le batterie di accumulo e la capacità di ottimizzare i consumi della propria abitazione.
Rendersi indipendenti energicamente: tutti i vantaggi
In questo momento storico delicato di crisi, la vera salvezza è rendersi autonomi energeticamente. I vantaggi di una casa energeticamente indipendente sono:
- Risparmio economico
- Completa autonomia
- Rispetto dell’ambiente
In realtà, staccarsi da gas metano, GPL e gasolio per abbracciare le nuove tecnologie e fonti alternative più ecologiche è quanto mai necessario e non solo da oggi. Produrre energia sul posto, anziché ricorrere a fornitori esterni, abbatte i costi in bolletta è un dato di fatto.
Rispetto al passato, farlo ora è abbastanza facile a patto però di “cucire” il più possibile l’indipendenza energetica della casa sulle abitazioni che stai ristrutturando o costruendo da zero.
Con investimenti economici mirati e intelligenti potrai rendere lo spazio domestico che vivi ogni giorno più confortevole, a fronte di costi e consumi energetici bassi.
I combustibili fossili come legna e pellet li compri al costo di mercato e non sono affatto green. Lo sarebbero se provenissero dal tuo giardino o da quello del tuo vicino. Ma se per riscaldare la tua casa questi combustibili devono fare chilometri e chilometri di autostrada, capirai che l’impatto sull’ambiente non potrà che essere negativo.
L’unica energia davvero Green è quella che viene dal tetto della tua casa e da un impianto fotovoltaico.
Non dimenticarti poi dell’involucro. Se stai pensando di ristrutturare la tua casa, comincia a ragionare anche sull’importanza di cappotto termico, finestre e tetto senza spifferi. Minori saranno le dispersioni energetiche, maggiore sarà l’efficienza del tuo impianto.
Non devi per forza fare tutto subito. L’importante è seguire una buona strategia di pianificazione che solo un professionista esperto è in grado di elaborare.
Quanti kW servono per rendere un’abitazione autonoma energeticamente?
Dare una risposta precisa a questa domanda è impossibile. Ciò perché vanno analizzati diversi aspetti:
- Latitudine e orientamento dell’abitazione;
- Le dimensioni della casa;
- Le abitudini quotidiane;
- Il numero dei componenti del nucleo familiare
- Quanti elettrodomestici si hanno e se si usano contemporaneamente;
- Presenza eventuale di auto e veicoli elettrici.
Una casa energeticamente autosufficiente è quella che si auto produce tutta l’energia elettrica che gli serve. Questo è il concetto di base.
I nuovi edifici sono nZEB che vuol dire Nearly Zero Energy Building, ovvero un edificio il cui consumo di energia è quasi zero. Ma è sulle esigenze della singola abitazione che si deve ragionare per stabilire il dimensionamento in kW dell’impianto elettrico. Non è difficile né impossibile. Sono conti matematici che noi di Casa No Gas facciamo quotidianamente. Si tratta di numeri fondamentali per capire da subito cosa è necessario fare o come eventualmente pianificare l’efficientamento energetico in futuro.
Perché il bello di una casa energeticamente indipendente è che – con la giusta pianificazione – può essere realizzata in vari step successivi all’interno di un percorso a medio-lungo termine.
Se per qualcuno il contatore trifase domestico è ancora un problema, in realtà si tratta di un’opportunità da cogliere al volo se si vuole raggiungere l’obiettivo dell’autosufficienza elettrica.
Casa autosufficiente: questione di energia rinnovabile
L’autosufficienza energetica della casa passa inevitabilmente per le energie rinnovabili, un concetto ormai alla portata di tutti. Le rinnovabili non sono altro che fonti di energia ecologiche che sfruttano elementi naturali come sole, vento e acqua, tutte materie prime che si rinnovano molto più velocemente.
Il tetto rappresenta sicuramente il primo punto su cui ragionare per progettare un impianto fotovoltaico in grado di autoprodurre energia.
Accanto all’energia solare ci sono molte altre tecnologie green interessanti. Tra le più sfruttate c’è quella eolica basata sull’energia posseduta dal vento. Si tratta però di una fonte energetica che non ha ancora trovato largo impiego nel settore domestico. Vi è poi anche la possibilità di produrre energia elettrica domestica trasformando il movimento dell’acqua nei tubi in corrente. Tuttavia abitazioni con impianti idroelettrici sono attualmente molto rare.
Pertanto, almeno attualmente, il solare fotovoltaico è la soluzione più praticabile e conveniente per produrre energia sufficiente a gestire i consumi della tua casa.
Il solare fotovoltaico con la pompa di calore: l’unica soluzione veramente green
Ritorniamo per un attimo alla questione della legna. Come abbiamo già detto non si tratta di una fonte energetica realmente Green. Lo è se viene prodotta in loco, altrimenti implica elevati costi di produzione e di trasporto.
Un pannello fotovoltaico, invece, in un anno è in grado di generare tutta l’energia elettrica che è stata impiegata per produrlo e per farlo arrivare fin sul tetto della tua casa. Senza contare che un ciocco di legna verrà consumato subito. Al contrario un pannello che produce energia solare continuerà a farlo ininterrottamente per almeno altri 20-30 anni. Questo è davvero ecologico e sostenibile.
Lo stesso dicasi per una caldaia a metano. Consumerà gas h24 che pagherai fino all’ultimo kW. Con le energie elettriche autoprodotte per alimentare una pompa di calore non sarà così. E se è anche vero che in inverno si produce meno energia, è altrettanto vero che se un solo 50% riesce ad alimentare la pompa, avrai comunque risparmiato la metà in bolletta.
L’abbinamento fotovoltaico e pompa di calore è sempre la soluzione vincente se vuoi produrre gran parte dell’energia elettrica che ti servirà, ma a patto di:
- Saper progettare l’impianto termico ed elettrico in modo consapevole, affinché dialoghino bene tra loro;
- Affidarsi a un installatore idraulico e a un installatore elettrico che siano all’altezza delle aspettative.
Se mancano questi due aspetti non riuscirai a raggiungere l’obiettivo. Per avere autonomia energetica serve una progettazione integrata che non lesina sui componenti e che va eseguita da professionisti esperti e preparati.
Tutto questo ha un costo ovviamente. Ed anche alto. Bisogna investire in modo adeguato, non c’è altra soluzione. In compenso i vantaggi sono tantissimi.
Quali sono i vantaggi di una casa indipendente dal punto di vista energetico?
Identificare quanta energia ti serve e qual è il tuo fabbisogno di kW è il primo passo da fare per ragionare nell’ottica di autonomia energetica. Avere una casa autosufficiente ti garantisce poi vantaggi da non trascurare:
- Minore ricorso a combustibili fossili e abbattimento emissioni CO2;
- Bollette sempre più piccole;
- Autonomia da fornitori esterni;
- Riduzione degli sprechi;
- Rivalutazione dell’abitazione.
Un sistema elettrico che autoproduce energia parte sempre con impostazioni di default. Andrà poi raffinato e modulato in base alle necessità di chi vive quella casa. In questo modo ti avvicinerai piano piano all’obiettivo di prelevare il meno possibile dal fornitore elettrico e di aumentare invece l’autoconsumo.
Anche il mercato immobiliare riconosce vantaggiosa una casa energeticamente indipendente. Tant’è che a differenza della fisiologica svalutazione delle abitazioni, una casa autosufficiente nel produrre energia acquista più valore. Per approfondire leggi il nostro articolo “Casa classe A: cosa significa e come realizzarla“
Ovviamente la connessione al fornitore di rete dell’energia elettrica rimarrà sempre e comunque. Non è impossibile staccarsi, tuttavia l’investimento economico per non avere l’allaccio al contatore di rete è molto alto. Perciò è un aspetto di cui tener conto. Non serve fare il passo più lungo della gamba.
Tutto va pianificato e fatto con intelligenza e lungimiranza. Pensa alla Legge di Pareto: l’80% dei risultati con il 20% dello sforzo.
Quanto costa una casa autosufficiente a livello energetico?
La risposta in questo caso è molto semplice. Basterà infatti guardare un solo numero, ovvero quanti kilowattora all’anno preleviamo dalla rete. È quello il costo da tener presente.
Raggiungendo l’autosufficienza energetica della tua casa utilizzerai gran parte dell’energia prodotta. Può capitare che in inverno, soprattutto nelle giornate piovose o con troppe nuvole, non si riesca a produrre energia. La batteria di accumulo può aiutare tantissimo, è vero. In altre circostanze però bisognerà prelevare per forza di cose una parte dalla rete.
Non è un problema e comunque non deve diventarlo. La cosa più importante è avere una strategia iniziale. Perché l’80% del problema verrà risolto da progettisti e installatori, lasciando a te soltanto il 20%.
Quando il fotovoltaico non produce abbastanza, bisogna semplicemente cercare di ottimizzare intelligentemente ciò che si è fatto in base alle proprie abitudini domestiche. Ragionare quindi quando accendere o spegnere il riscaldamento oppure quanti e quali elettrodomestici utilizzare contemporaneamente. Banalmente a volte basta spostare di un’ora il funzionamento di un elettrodomestico o modificare leggermente la taratura di default della termoregolazione per ottimizzare i consumi. Sono piccoli gesti che puoi fare da solo, anche se non hai sistemi super avanzati gestibili da remoto.
Per il resto evita il fai da te e affidati solo a professionisti del settore. Progettare, creare e mettere in operatività un sistema funzionale per una casa energeticamente indipendente sono operazioni che vanno fatti a regola d’arte. Non ci si può improvvisare.
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