Contatore trifase domestico: Quando conviene e perchè si usa?

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Impianto fotovoltaico per produrre energia sul tetto, termopompa professionale per riscaldare e raffrescare casa, 1000 accessori per ricaricare batterie in ogni angolo e per finire la colonnina di ricarica per l’auto elettrica in garage…e alla fine: Meglio il contatore monofase o trifase domestico?

Se il tuo obiettivo è una casa ecologica, e pensi all’auto elettrica, in questo post ti racconto perché la casa del futuro deve avere un contatore trifase domestico.

Sull’energia elettrica e sulla tipologia di abitazione da costruire se ne dicono veramente di ogni genere, soprattutto sulle varie filosofie di costruzione. Da chi predilige i materiali nobili come il legno, a chi preferisci i più sintetici per un fattore di costi, come il polistirene.

Lasciamo da parte la scelta del materiale, ma ragioniamo assieme sulla scelta dell’energia, che come ben sai è la diretta conseguenza degli impianti che andrai a realizzare.

Quando conviene il contatore trifase per uso domestico?

Una casa che si alimenta completamente ad energia elettrica non è un sogno proibito, è semplicemente la realtà di ogni giorno, quello che oramai è diventato lo standard e, come ben sai, l’unico modo per avere una casa completamente indipendente dalle fonti fossili.

Quello che più mi dispiace, che purtroppo vedo ancora troppo spesso, è la scelta sbagliata del contatore di energia elettrica, ma per fare questo ragionamento con te e condividerne i punti chiave, devo fare una fotografia…

È una scelta molto importante, perché te la porterai dietro per anni, ed in certi casi variare quella scelta sbagliata dopo sarà troppo doloroso, sia dal punto di vista economico che dal punto di vista estetico.

Il calcolo della potenza del contatore che alimenterà la tua nuova abitazione, è importante e non lo puoi fare quando tutti gli impianti domestici sono finiti

Il momento corretto per sommare i consumi e trovare il numero infatti, è quando hai scelto gli impianti meccanici ed idraulici che andranno al servizio della tua nuova casa, ma non pensare minimamente di chiederlo all’elettricista!

L’elettricista nel 90% dei casi ti dice di fare così perché lui fa sempre così. Oppure ti fa un ragionamento corretto nella forma, dicendoti che i contatori di energia elettrica sono il male assoluto e prosciugano i conti correnti delle famiglie italiane, ma si riferisce al periodo passato, dove si facevano scelte che ad oggi, veramente fanno rabbrividire! Si, ci sono anche i casi in cui ti spiega le cose per bene e ti spiega la rivoluzione delle tariffe energetiche, quella che stiamo vivendo anche noi proprio adesso (tra la fine del 2017 e il 2018) ma sono ancora troppo pochi, perché la notizia stessa deve ancora essere digerita dalla maggior parte degli addetti ai lavori, fossilizzati ancora sulle idee e sui costi legati alla tariffa agevolata che oggi non esiste più.

Ora, senza soffermarsi sulla tipologia degli impianti, prendiamo a campione una casa da 150 metri quadri divisi in due piani, che avrà una termopompa per riscaldarsi e raffrescarsi, la ventilazione meccanica controllata con regolatori di umidità dell’aria, scalda salviette elettrici in bagno e fornelli a induzione per cucinare, più le altre apparecchiature che sono all’interno delle nostre case.

Tra questi, sicuramente il consumo maggiore è quello della termopompa, e di questo sicuramente ne dobbiamo tener conto, e dobbiamo farlo nella peggiore delle ipotesi, quindi in pieno inverno. A ruota seguono i forni a induzione, che anche se gli utilizzi per un’oretta al giorno, comunque hanno un consumo rilevante.Aggiungiamo anche gli scaldasalviette elettrici n bagno, che per un fattore di puro risparmio energetico abbiamo scelto di mettere elettrici e non alimentati ad acqua (farebbero schizzare alle stelle i consumi della termopompa).

La fotografia è che se la termopompa sta funzionando, ti stai facendo da mangiare, e in quel preciso istante tua moglie o uno dei tuoi figli hanno appena finito di farsi la doccia e accendo il phon, probabilmente il contatore monofase da 6 kilowatt non sarà sufficiente, e probabilmente ti scatterà la corrente.

Purtroppo però, fino a qualche anno fa i ragionamenti che voglio condividere con te adesso erano impensabili e non erano validi. Tutto lo scenario e il panorama dei costi fissi dei contatori dell’energia elettrica sta per cambiare radicalmente a partire dal 1 gennaio 2018.

Perchè usare un impianto trifase in casa?

In una casa del genere, qualche anno fa, ti avrebbero detto di chiedere due contatori. Ti avrebbero detto di fare un contatore dedicato alla termopompa ed uno dedicato alle tue utenze domestiche, questo perché si sfruttava a pieno la tariffa dedicata D2, che oggi non esiste più.

Questo è un problema enorme, che anche questa settimana ho trovato da due miei clienti. Difatti se anche tu ricadi nella categoria di coloro che hanno costruito casa qualche anno fa e hanno la situazione descritta, non perdere tempo ed eliminane subito uno, aumentando anche la potenza richiesta.

Ti costerà sempre meno avere un contatore unico con potenza elevata piuttosto che avere due contatori separati.

Da qualche anno a questa parte i costi dell’energia elettrica ed i costi fissi dedicati ai contatori sono ampiamente variati, e il perché è tutto racchiuso nella scelta che ha fatto l’Europa nel proseguo del famoso protocollo di kyoto. Il ragionamento che l’Europa vuole spingere e vuole portare avanti per un futuro sostenibile, è quello della casa alimentata totalmente ad energia elettrica che non ha bisogno dell’ allacciamento al gas.

Di conseguenza, l’adeguamento alla direttiva europea ha portato i gestori di energia elettrica, compresi i gestori della nostra beneamata rete elettrica nazionale, a rivedere le dinamiche di scelta dei contatori che alimentano le nostre utenze domestiche.

Riassumendo in modo ultra sintetico, fino a qualche anno fa poteva essere conveniente l’idea di avere due contatori separati e quindi, uno per le utenze di casa ed uno per la termopompa, ma oggi assolutamente no. Anzi, se anche tu hai costruito casa e ti ritrovi ad avere due contatori, procedi subito ad eliminarne uno e avrai un risparmio notevole sin da subito.

Quanto costa la trifase al mese?

Ti anticipo subito: Se pensi che io adesso mi metto a confrontare cosa ti costa il contatore da 6 kW oggi a cosa ti costava ieri e cosa ti costerà domani… ti sbagli di grosso. Sono numeri che poco mi interessano, variabili, quindi io ti faccio un ragionamento pratico e diretto che ti farà una fotografia della differenza. Sappi solo che oggi, nel 2019, il costo fisso del contatore di energia elettrica è una moltiplicazione e sul sito dell ARERA trovi tutte le informazioni che servono.

Nei primi mesi del 2018, sapevamo che sarebbero cambiate le tariffe di fornitura dell’energia elettrica e molte condizioni, perché l’authority aveva invitato tutti i cittadini a scegliere un fornitore alternativo, a causa della dismissione del servizio elettrico di maggior tutela.

A dire il vero però, la direzione del fornitore di energia elettrica italiana non era quella di agevolare le utenze domestiche energivore, ma come al solito era quella di penalizzarle.

Per dirlo in modo semplice, se nel 2015 mi chiedevi che tipo di contatore scegliere per alimentare l’abitazione di cui sopra, ti avrei risposto senza pensarci di fare una fornitura da 6 kW in monofase, installando nella tua casa un controllo dei carichi per non rischiare lo stacco dal superamento della soglia massima. Ma all’epoca stavo perfezionando il sistema e la sorpresa che mi ha completamente fatto stravolgere i pensieri è arrivata dopo.

Ma giusto per non farci mancare nulla, dopo il cambiamento e la forte spinta che è arrivato dall’europa, quello stesso ragionamento va rivisto in ottica moderna. A dire il vero va ampliato anche per un fattore di auto elettrica, ma questo ha cominciato a prendere forma da poco, e ha preso ancora più valore dopo che si sono concretizzati gli sforzi dell’europa.

Oggi infatti, io stesso devo rivedere le mie strategie di calcolo dei contatori di energia elettrica, e a fronte di questi nuovi cambiamenti per gli anni futuri sposo la filosofia contatore trifase.

Un breve cenno di norma CEI semplificata: Se chiediamo al fornitore massimo 6 kW di potenza in prelievo, rimaniamo connessi alla rete con tensione monofase, se chiediamo di più, in automatico passiamo al trifase. Vi sono però alcune eccezioni in Italia dove arrivano a concedere fino a 10 kW in monofase, e per avere il trifase bisogna attuare un paio di astuzie, ma oggi tutto è possibile!

Tendenzialmente la connessione trifase in casa spaventa un po’ tutti gli utenti, ed è normale che sia così, perché negli anni passati è sempre stata associata ad un costo sproporzionato dei fissi in bolletta.

Quando conviene il trifase in casa?

Ma le cose cambiano, anche per la gestione del contatore (e questa volta dobbiamo coglierne il vantaggio), e i due concetti che oggi mi portano a ragionare in questi termini, tali da consigliarti vivamente il contatore trifase per uso domestico, si riassumono così:

  • Se ti stai costruendo una casa nuova con le caratteristiche che ti ho descritto sopra, non credo tu abbia intenzione di rinunciare al comfort domestico, quindi dovrai prepararti ad avere qualche kilowattora di picco in più a disposizione.
  • Se vuoi scaldarti con una termopompa professionale (e non quelle PDC orientali che ti dicono di consumare meno sulla carta e in realtà ti lasciano al freddo in pieno inverno) sappi che tutte vengono progettate per funzionare col trifase. E anche se gli inverter di oggi sono molto più efficienti, un motore trifase lo sfrutti meglio di uno monofase.
  • Se nei tuoi piani futuri vi è quello di passare ad utilizzare un auto elettrica, non esitare e chiedi il trifase subito in partenza, e predisponi a dovere la colonnina di ricarica in casa.

 

Auto elettrica, riscaldamento con pompa di calore, impianto fotovoltaico che copre il 100% del fabbisogno. La casa del futuro ha un contatore trifase
Auto elettrica, riscaldamento con pompa di calore, impianto fotovoltaico che copre il 100% del fabbisogno. La casa del futuro ha un contatore trifase

La corrente trifase domestica è amica, la casa del futuro è in trifase!

Oggi gli standard delle colonnine di ricarica per veicoli elettrici sono stati normati, quegli standard si chiamano Mennekes 2 (qui un approfondimento). Il nome Mennekes deriva proprio da un’azienda tedesca che costruisce prese colonnine di ricarica, che nel 2015 ha normato il settore.

Il consumo minimo che è richiesto da una colonnina di ricarica per veicoli elettrici è di 3,6 kWh, e se vuoi ricaricare più velocemente la taglia succesiva è 7,2 kWh, poi 11 kWh, poi 22 kWh e oltre.

Vuol dire che quando tu attacchi la tua auto elettrica sulla colonnina di ricarica, da quell’istante tu inizi a prelevare fino 3600 watt ogni ora, con una potenza quasi costante fino alla piena carica della batteria.

Dato questo numero, come puoi ben intuire è difficile che io ti consigli un contatore monofase se alla casa di cui sopra aggiungiamo anche un auto elettrica.

D’altra parte però, anche se quella casa vogliamo renderla più semplice e non vogliamo aggiungere la ventilazione meccanica controllata o preferiamo scegliere un controllo dei carichi anziché un impianto trifase domestico, ti comporta delle scelte.

Sappi che, se tu oggi predisponi la tua abitazione ad essere alimentata da un’unica fase, e un domani la vuoi portare a diventare un abitazione in trifase, potresti andare incontro a interventi e opere edili molto fastidiosi e molto onerosi se non li hai predisposti prima.

Quindi, se hai già pensato agli impianti meccanici che riscalderanno e raffrescheranno la tua nuova casa, prima di scegliere come fare il tuo impianto elettrico, prima di scegliere che tipo di impianto fotovoltaico installare, ragiona bene sulla quantità di energia elettrica da chiedere al tuo fornitore, e tieni in considerazione che dal 2018 essere un utente domestico connesso in trifase sarà molto vantaggioso.

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Domande  risposte frequenti:

  • Ma se ristrutturo il mio elettricista mi ha detto che devo rifare tutto l’impianto.
    • Assolutamente no. Va sostituito il contatore ed il cavo di alimentazione dal contatore al quadro generale. Nel quadro si sostituisce l’interruttore generale e il resto può rimanere così com’è. Senza obbligo di cambiare o sostituire 1000 pezzi o prese/spine in casa.
  • Mi hanno detto che il trifase domestico costa troppo.
    • I costi fissi in effetti sono diversi tra di loro. Mediamente si spendono 160 € all’anno per un contatore domestico monofase da 6 kW e se ne spendono 210 € per un contatore trifase domestico da 10 kW. Se 50 € fanno la differenza ed è un costo che non puoi sostenere, probabilmente la casa elettrica non è una scelta che tu puoi prendere in considerazione.
  • Il mio tecnico, elettricista, ingegnere, architetto, perito o chicchessia, mi ha detto che facendo una comparazione trifase monofase, non mi conviene e mi dice che è meglio tenere sempre il monofase in casa.
    • In un confronto tra tecnici chiederei di vedere i numeri e potrei smontarli come i mattoncini lego, perché io stesso prima di fare affermazioni importanti i calcoli li ho fatti tante volte. Ma parlando da esperto a lettore che si informa, la verità è che chi hai difronte non conosce ancora tutti gli ultimi aggiornamenti sul funzionamento delle nuove tariffe energetiche.

 

In conclusione di domande a cui rispondere ce ne sono ancora molte, ti invito a fare la tua nei commenti che trovi in fondo alla pagina e… per me sarà un piacere risponderti.

Devis Barcaro

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18 risposte

  1. Potresti spiegare meglio i vantaggi del contatore trifase? Dove è la vera differenza? A parità di consumi la bolletta è piu bassa con il trifase?

    1. Ad oggi avere un contatore trifase ti permette di vivere serenamente una casa 100% elettrica e abbinare anche cariche veloci per la mobilità elettrica.
      L’energia costa leggermente meno, i costi fissi sono sempre 21€ a kw da moltiplicare per la potenza impegnata.

      Non è un modo per risparmiare sulla bolletta, è fuorviante la domanda.
      E’ un modo per superare le vecchie abitudini del passato vivendo serenamente e senza patemi d’animo case in cui non sono presenti combustibili fossili e guardano verso il futuro.

      Metti una pompa di calore, metti un piano ad induzione, metti tutte le apparecchiature elettriche che sono all’interno di una casa e aggiungi anche un’auto elettrica…

  2. Salve ho un un’impianto fotovoltaico da 4,2kw se passo al contatore trifase devo fare delle modifiche al fotovoltaico esistente?

  3. Salve,
    Sono in casa elettrica con impianto monofase e PDC, contatore da 6kw, fotovoltaico da 6kw e accumulo da 12.
    Se dovessi passare a trifase dovrei cambiare la PDC che è una monofase?
    Chiedo in quanto vorrei comprare auto elettrica e non vorrei che scattasse il contatore ogni 10 minuti.
    Saluti

    1. Perché lo chiedi in un articolo e non al professionista che ti segue?
      Hai tutto quello che serve, non credo tu abbia fatto tutto da solo, sbaglio?

    1. Ancora con la barzelletta che con il trifase si divide la potenza massima disponibile per il numero delle fasi??
      Sarei abbastanza stufo di sentirla… Non ho nemmeno voglia di rispondere.

    2. Egregio marco, contrariamente a cosa si dica, occhio a utilizzare il carico sbilanciando le fasi col consumo, chi è esperto sà bene cosa sia la reattiva e a cosa servono appunto le unità di rifasamento per evitare sbilanciamenti sulle stesse, per esperienza posso dirle che se guarda una bolletta di fornitura trifase c’è una bella vocetta che frega l’utente sul totale e riguarda proprio i costi della reattiva, indi per cui se lei tira 2 kw solo su una fase mentre le altre sono a zero, la reattiva differenziale sarà notevole e se la ritroverà in bolletta, chiaramente l’aumento della reattiva è proporzionale ai kw tirati, è l’equivalente dell’induttanza in un conduttore, tensione parassita che circola sul neutro generata dalla differenza di potenziale, chi dice che è irrilevante dovrebbe fare un ripasso, indi occhio.
      Si informi bene prima in modo da avere un tiro equilibrato tra le fasi o come detto procurandosi a priori una unità di rifasamento, se il problema non sussistesse, non esisterebbero, basta usare l’intelligenza.

      1. L’impianto domestico non è soggetto allo sbilanciamento delle fasi come le utenze industriali.
        Tutto bello quello che hai scritto, ma vale solo per le industri con fornitura superiore ai 20 kW di potenza.
        Per le utenze domestiche no.

  4. Ho contatore 6 kW monofase, fotovoltaico da 7 kWh, PDC e VMC in 220 (purtroppo), ora devo montare una colonnina di ricarica EV e un accumulatore da 16 kW.
    Tu al mio posto cosa faresti?
    – lasci il monofase (grazie all’accumulo)
    – aggiungi un contatore trifase (per la colonnina)
    – togli il monofase e metti il trifase

    1. Pensi di trovare una soluzione chiedendo pareri o capirai che è il momento di chiedere ad un professionista pagando qualche euro prima di pestarla grossa grossa e lasciarla al sole a fare puzza?

      1. Sono i professionisti che la pestano grossa… fu un professionista a dirmi di lasciar perdere la trifase due anni fa quando ho ristrutturato. Ed ho chiesto più di un parere recentemente ad altri professionisti (un elettricista impiantista e un installatore del fotovoltaico) ricevendo risposte diverse. Ecco perchè chiedo un altro parere. Alla fine sarò io a dover decidere. Se chiedi soldi per un parere online o in privato potrei anche decidere di pagare

        1. Non ti servono risposte Antonello, hai già deciso cosa fare e ti arrabbi anche perché non te lo hanno fatto prima.
          Non devi nemmeno chiedere, devi solo farlo. E non devi pagare uno che ti dica di farlo, ma uno che lo faccia e soprattutto che capisca e non si inventi la favola del momento invece di ammettere che magari devi chiamare un altro perché non è capace di farlo.

  5. Buongiorno, ho installato un fotovoltaico da 6kw con un inverter Senec + 10 kw di accumulo. Se volessi incrementare la potenza del fotovoltaico di 2 kw, vista la favorevole esposizione del mio tetto( in collina, con esposizione a sud) è obbligatoriamente necessario sostituire l’inverter ? Grazie. Guido Scapigliati

  6. Ho la trifase di 6kv, volevo chiederti se mi conviene continuare a tenerla anche per la casa, dal momento che mi è stata concessa per uso abitativo, nel momento che ho chiuso l’attività. Grazie

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Devis Barcaro

Dal 2015 sono specializzato nella realizzazione di ville no gas, quelle 100% elettriche che sfruttano al massimo l’energia del sole.

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